Benvenuto Presidente Ignazio La Russa, catanese di origine, come palermitano è Mattarella, perché l’isola a Roma è fortissima, in Sicilia meno. Perché il vero potere è a Roma e i siciliani hanno una fissazione con il potere; lo bramano più dell’eros, da cui il famoso detto sul comandare che è meglio di qualcos’altro. I siciliani non hanno un Presidente del Consiglio da Scelba, ma su prima e seconda carica dello Stato siamo imbattibili.
Soltanto che c’è un mistero: i 116 voti con cui è stato scrutinato La Russa di chi sono? Perché la maggioranza si ferma a 112 e Forza Italia ha dichiarato che si era smarcata e non lo avrebbe votato, pare per ordine di Berlusconi offeso dai veri su Ronzulli. Potente sta Ronzulli, ma era noto. Ma anche se buona parte dei Berluscones si fossero ammutinati al volere del capo, cosa che fa capire quale Vietnam sarà questa legislatura, gli altri da dove provengono? Gli Sherlock parlamentari puntano le loro fiches sul Moriarty storico, il guelfo costruttore e disfacitore di Presidenti, al secolo Matteo Renzi. Il quale con la faccia da putto rinascimentale fiorentino dichiara “questa volta non sono stato io”. Il mistero si infittisce, dai Franchi tiratori siamo passati agli Svizzeri soccorritori.
Di fatto Ignazio La Russa è stato eletto a sua insaputa, infatti non aveva nemmeno il discorso pronto. Potrebbe chiedere a Fiorello, suo alter ego, ma il caso non è da ridere. Opposizione dura e fiera si era detto nell’altro campo, qualcuno disse “vediamo i contenuti”, per il Bene dell’Italia. Ma qui non erano in gioco i contenuti ma le poltrone. A chi giova all’opposizione fare questa operazione di sostegno?
Certo che questa legislatura rischia di essere più sorprendente della precedente, il che è tutto dire, se l’inizio è così misterioso. È vero che il voto per queste cariche è segreto, ma questa mossa assomiglia, con effetto uguale e contrario, a quella dei 101 affossatori di Prodi. Questa mossa non rimarrà un fatto isolato e si prevedono contromosse, fratture e scissioni, e qualcuna il PD la deve fare se no non è più lui. Forse Letta si è invaghito della Meloni? Oppure Conte vuole dimostrare fin da subito di saper sparigliare il gioco? Anche perché Renzi tutti sti senatori non c’è li ha.
Il mistero si infittisce, mentre la Camera si appresta a faticose intermediazioni. Ignazio, nome a me caro. Il Presidente intanto esulta, e propone di festeggiare una festa in più, il Regno d’Italia. Ma questo Paese, ops Nazione, quando dovrebbe lavorare con tutte queste feste istituzionali?
Cosi è se vi pare.