CATANIA – Il Boschetto della Plaia non è più in vendita o almeno la parte che è stata al centro delle cronache degli ultimi giorni. Dopo le proteste che hanno coinvolto praticamente tutti gli strati della società, dal sindaco ai cittadini che hanno manifestato la propria indignazione sui social network, l’Agenzia del demanio ha fatto marcia indietro, specificando però che, già lo scorso maggio, aveva invitato il Comune a esercitare il diritto di opzione per l’acquisizione del bene, senza però ricevere risposta. Questo, appunto, per sottolineare di non avere responsabilità rispetto alla decisione di vendere 7.000 mq di terreno ai privati.
Ora, di fronte alla sollevazione generale, l’Amministrazione ha deciso di farsi viva, invitando l’Agenzia a stralciare l’avviso di vendita del lotto, così da garantire la conservazione del carattere pubblico del terrerno. Una richiesta che è stata accolta e che dunque sgombra definitivamente il campo dalle polemiche.
Ma secondo il Movimento cinque stelle non basta e occorre andare oltre, sottraendo l’intero perimetro del Parco a ogni possibile trattativa di vendita. “Ricordiamo che nella stessa zona – dichiarano le deputate regionali Gianina Ciancio, Angela Foti e Jose Marano – ci sono altri 22.475 mq di terreni regionali che compaiono in un lungo elenco di 157 beni messi in vendita in tutta la Sicilia”.
“I terreni regionali in vendita alla Playa – proseguono – ad oggi risultano nella disponibilità della ditta Romano Palace Hotel Srl. Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per capire meglio a che titolo – probabilmente per concessione demaniale – siano occupati dai privati. Comunque sia, abbiamo presentato un’interrogazione urgente all’Ars per chiedere alla Regione se non sia il caso di annullare la procedura di vendita. Pensiamo infatti che i terreni della Playa di Catania e del boschetto vadano valorizzati attraverso opportune iniziative pubbliche, con la creazione di spazi aperti e fruibili da tutti i cittadini. Questo per limitare ulteriori speculazioni private in viale Kennedy, dove c’è un lungomare di 7 km che non consente la vista e il libero accesso al mare, se non per pochi metri. Gli enti locali tornino a svolgere il proprio ruolo, progettando e realizzando infrastrutture e servizi da mettere a disposizione di tutti i cittadini”.