Trapani

Il Castello della Colombaia diventerà un polo museale e un resort di lusso

TRAPANI – Finalmente un passo concreto verso la rinascita del Castello della Colombaia a Trapani.

La gestione della concessione del sito storico-culturale è stata affidata a una ditta palermitana (Gianluca Seidita) che si è aggiudicata la prima parte del bando pubblicato l’estate scorsa dalla Regione siciliana. La ditta ha avuto la meglio sulle tre società che avevano presentato domanda di affidamento.

Soddisfazione è stata espressa dall’associazione “Salviamo la Colombaia” che da tempo si batte proprio per non lasciare nel degrado e nell’incuria un sito di grande valore e potenzialità: “Finalmente la Colombaia di Trapani potrà risorgere dalle ceneri dell’abbandono a cui sembrava essere stata condannata”, si legge in una nota pubblicata su Facebook.

“Abbiamo voluto mantenere desta – aveva commentato qualche settimana fa Luigi Bruno, il presidente dell’associazione- l’attenzione sullo stato di degrado dell’antica fortezz”. Per l’affidamento del castello non era stata data alcuna base d’asta anche se la concessione è prevista a titolo oneroso.

L’obiettivo del governo regionale in questo modo è di rilanciare un’area di grande pregio che però non è mai stata gestita e quindi è nell’assoluto degrado. Il sito si appresta a diventare un polo museale e un resort di lusso. Ad essere previste varie attività legate al turismo: ospitalità, attività di cultura, realizzazione di spettacoli e promozione di prodotti agroalimentari.
L’aggiudicazione oscillerà, secondo quanto previsto, da 6 a 50 anni, questo si saprà tra qualche settimana.

“L’aggiudicazione definitiva – dice Luigi Biondo, direttore del polo museale di Trapani e responsabile del procedimento – avverrà tra circa quindici giorni e a Seidita è legato un’importante catena alberghiera spagnola”.
Si lavorerà dunque duramente per valorizzare il sito storico che di fatto, seppur messo in sicurezza, ancora oggi è chiuso e quindi non visitabile o fruibile proprio per la mancanza di una struttura gestionale.

Questo castello, secondo i più affermati storici, è uno dei migliori esempi di architettura militare in Sicilia e la sua storia plurisecolare segue quella della città come è espresso dal detto popolare “Cchiù vecchiu dà Culummara”, riportato dal Pugnatore. Secondo alcune fonti la fortezza sarebbe opera dei fuggiaschi Troiani fuggiti dalla loro patria dopo la sconfitta nella guerra contro gli Achei e approdati in Sicilia, nel XIII secolo a.C., ma su tale ipotesi leggendaria manca qualsiasi prova storica. Conviene invece rifarsi alla notizia data dallo storico Diodoro Siculo che attribuisce la prima edificazione al cartaginese Amilcare Barca (dal fenicio baraq, fulmine), padre di Annibale il quale, intorno al 260 a.C., eresse la torre chiamata Peliade al posto di un preesistente faro.