Pezzi di Pizzo

Il Fariseismo di genere

Mario Draghi nel suo primo discorso al Senato per la fiducia ha sottolineato ampiamente un tema a lui molto a cuore.
La reale rappresentanza di genere. Stigmatizzando le prese di posizione o le leggine farisaiche.
Il fariseo per chi non ha più dimestichezza con le sacre scritture era l’ebreo formalmente, ma ipocritamente, fedele alla legge.
In questo governo lui le donne, per la sua quota le ha messe.

La Lamorgese, la Cartabia e la Messa. Soprattutto le prime due in ministeri importanti.
Per quanto riguarda la quota dei partiti l’intero arco giallorosso è totalmente latitante sulla questione di genere.

Da cui il fariseismo evocato senza mezzi termini dal Premier.
La questione di genere per Draghi non è solo una questione di diritti negati di una minoranza. Perché le donne non sono minoranza ma maggioranza di questo paese. Ed è, sopratutto alla luce delle linee guida del Recovery Fund, una questione di opportunità per un paese arretrato come il nostro sull’occupazione femminile e sulle sperequazioni retributive.

Senza la maggior spinta e partecipazione delle donne la ricostruzione, come lui chiama questo fondamentale periodo, sarà più debole e incerta. Si sprecherà, come per i giovani, un fondamentale capitale umano, e non possiamo permettercelo.

Ovviamente questa non è solo una questione sociale ed economica. È fondamentalmente una questione politica. Solo che viene sopita e mal digerita da una classe dirigente fondamentalmente maschile, soprattutto tra i capi, e maschilista.

Se vogliamo guardare in casa nostra, nella nostra isola, solo la legiferazione ha prodotto un risultato di partecipazione delle donne alla vita politica attiva. L’introduzione della doppia preferenza di genere negli enti locali ha quintuplicato le donne elette nei consigli comunali.
Dovremmo fare la stessa cosa nel nostro Parlamento, il più antico del mondo.

Un po’ di sana modernità forse cambierebbe il modo di affrontare le cose, uno sguardo diverso a temi spesso dimenticati.
Sarebbe urgente calendarizzare il disegno di legge che introduce la doppia preferenza di genere per l’elezione del Parlamento regionale.
Diamo una scossa di pragmatismo e democrazia a quest’isola.
La Sicilia è la terra di Cerere, dea della fecondità della terra, ridiamole vigore.

Giovanni Pizzo