Ancora una sconfitta, la seconda in tre gare giocate al Massimino. L’inizio di campionato di Catania, atteso dal grande entusiasmo che si respirava in città, non è stato all’altezza delle aspettative. Quattro punti in quattro gare, ad esultare nel posticipo serale del Massimino è il Foggia, che trafigge i rossazzurri con due reti giunte entrambe nella ripresa: prima Marino, poi Tonin in pieno recupero. Un risultato che la squadra di Tabbiani non meritava per come si è espressa in campo, ma a comandare nel calcio sono i numeri. Che al momento non premiano il tecnico genovese. Il match non si schioda dal risultato di parità nel primo tempo. Il Catania gestisce il possesso, con il Foggia a protezione di Nobile pronto a ripartire. Di occasioni se ne vedono poche, la migliore dei rossazzurri capita a Rocca al 13’ ma è bravo a distendersi il portiere rossonero. Per la squadra di Cudini si rendono pericolosi Peralta ed Embalo, ma la gara del Massimino stenta comunque a decollare. Nella ripresa il copione non cambia, il Catania ci prova, colpisce una traversa con Chiricò, ma in modo simile a quanto avvenuto contro il Crotone alla fine prende gol: ci pensa Marino a portare in vantaggio la squadra di Cudini. Con il Catania tutto proteso alla ricerca del pari, in pieno recupero arriva il raddoppio di Tonin (grave incomprensione tra Bethers e Curado). E così arriva la sconfitta.
Livieri 6 – Gara di ordinaria amministrazione, non è sostanzialmente mai impegnato dagli attaccanti del Foggia. La sua partita dura 45 minuti a causa di un infortunio che lo costringe a lasciare il campo. Dal 46’ Bethers 5 – Esordio tra i professionisti per il giovane portiere lettone titolare nella passata stagione. Attento su Di Noia, non può intervenire sulla rete di Marino. Cortocircuito con Curado in occasione del gol di Tonin in cui ha responsabilità chiare.
Castellini 5.5 – Riconfermato nel ruolo di terzino destro, in avvio serve una bella palla in mezzo all’area per Rocca che conclude verso la porta. Si sgancia quando può, ma difetta spesso in precisione nei traversoni in mezzo.
Quaini 6 – Ritorna titolare e al centro della difesa. Regge il confronto fisico con gli attaccanti rossoneri, dovrebbe forse avere più coraggio nell’inizio dell’azione.
Curado 6 – Sempre più leader della difesa del Catania, fascia di capitano al braccio. Cerca spesso l’anticipo e lo trova. A sporcare una prestazione che sarebbe stata ottima, l’incomprensione con Bethers che porta al raddoppio ospite.
Mazzotta 5.5 – Si propone con costanza sulla corsia di sinistra, ma poche volte guadagna il fondo per il cross in area. Da un giocatore della sua esperienza per questo avvio di stagione ci si aspettava qualcosa in più.
Rocca 6 – Sua la migliore occasione del primo tempo: calcia bene di prima intenzione ma trova l’opposizione di Nobile. Per il resto il solito motorino a centrocampo.
Ladinetti 5.5 – Ordinato in mezzo al campo, ma non ha ancora preso per mano la squadra. Qualcosina di interessante si vede in fase di possesso, ma sembra troppo leggero in quella di interdizione: anche sul gol di Marino doveva probabilmente essere più reattivo. Non ancora il regista che ci si attendeva in estate. Dal 77’ De Luca s.v. – Si mette dietro Di Carmine ma non ha modo di incidere.
Deli 5.5 – La qualità nel tocco e nella gestione della palla c’è e si vede, manca la tenuta atletica. Tenta alcune giocate che con una migliore condizione probabilmente gli riuscirebbero. Non è al top e questo gli costa qualche pallone perso di troppo. Dal 54’ Zammarini 6 – Impatta sulla gara con il consueto dinamismo poi si va spegnendo con il trascorrere dei minuti.
Chiricò 6.5 – È sempre l’uomo in più del Catania, il più ricercato dai compagni e il più invocato dal pubblico. Scheggia impazzita per la difesa avversaria, non sempre le sue scelte finali sono precise e lo premiano. Nella ripresa è sfortunato quando una sua conclusione dalla distanza trova la traversa (la seconda della sua stagione): sarebbe stato un gran gol. Sbaglia lui, invece, nel non inquadrare la porta dopo la respinta di Nobile qualche minuto dopo. Ci prova anche su punizione. Il migliore degli etnei: se non ci pensa lui, la luce non si accende.
Sarao 5 – Tabbiani lo rilancia per far rifiatare Di Carmine, ma il centravanti rossazzurro sembra in difficoltà. Sarao lotta, sgomita sulle palle sporche ma poi non riesce mai a rendersi pericoloso in zona gol (anche perché poco servito dai compagni). Dal 54’ Di Carmine 5.5 – Non si vede mai. Non impatta sul match.
Bocic 5.5 – Lo spunto in velocità c’è, ma manca la lucidità nelle scelte finali: troppo spesso tiene troppo la palla o sceglie l’opzione più difficile. Peccato, perché il cambio di passo c’è ed è importante. Dal 66’ Marsura 5 – Da uno del suo livello ci si attenderebbe un cambio di passo, ma cicca l’ingresso in campo. Non salta mai l’uomo ed è impreciso in fase di assistenza.
Tabbiani 5 – Quattro punti in quattro gare è decisamente troppo poco per le ambizioni del Catania. Contro il Foggia la squadra non meritava probabilmente di perdere, ma il copione del match è stato simile a quello già visto con il Crotone: etnei trafitti nel secondo tempo dopo aver cercato più volte la via del gol. Il Catania è fuori condizione, questo sembra evidente: molti elementi sono giunti in ritardo, e su questo il tecnico non ha colpa. Alcune scelte però non convincono, il Catania fa una tremenda fatica ad andare in rete: tre gare su quattro senza gol. L’inizio non è francamente dei migliori.
Catania-Foggia 0-2
Marcatori: Marino 73’, 93’ Tonin
Catania (4-3-3): Livieri (dal 46’ Bethers); Castellini, Quaini, Curado, Mazzotta; Rocca, Ladinetti (dal 77’ De Luca), Deli (dal 54’ Zammarini); Chiricò, Sarao (dal 54’ Di Carmine), Bocic (dal 66’ Marsura). All: Tabbiani
Foggia (4-3-2-1): Nobile; Garattoni (dal 57’ Antonacci), Marzupio (dal 63’ Papazov), Carillo, Rizzo; Martini, Marino; Di Noia, Peralta (dal 75’ Schenetti), Embalo (dal 75’ Vezzoni), Tonin. All: Cudini
Arbitro: Perri di Roma 1
Ammoniti: Bocic, Carillo, Marzupio, Nobile