Il rumore è sordo ma a volume poco sopportabile. Il dibattito sui media è diventato un Polpettone immangiabile in cui tutto è indistinto, senza radici e senza orizzonti, tutti parlano di tutto in una babele delle, scusate il termine, min**iate. Non c’è approfondimento, ma nemmeno Bignami, meno ne sai e più ne parli, magari dopo una scarna scrollata a Google, la Bibbia.
La causa scatenante questo inizio d’anno è la morte non improvvisa di Ratzinger, il Papa emerito, denominazione che lo abbassa a un qualunque professore universitario in pensione, indipendentemente dal suo impact factor. Ma il rumore sordo è ormai una marea che avvolge nei suoi flutti qualunque voce, qualunque pensiero si confonde nella macinatura del circo informativo, tra giornali mainstream, talk show, piattaforme social di varia impronta. Calciatori che parlano di finanziarie, preti televisivi che discettano sui testi innovativi dei Måneskin, politici dell’ultima ora che si profondono in analisi dello scontro tra Oriente e Occidente sembrando tutti dei S. Huntington, se sapessero chi fosse. Manca solo Barbara D’Urso a Kiev illuminata da migliaia di candele profumate dopo Giletti con i sacchetti di sabbia.
Aspetto con ansia su qualunque canale Malgioglio, il fatto che si chiami Cristiano lo autorizza più di altri, che ci spieghi il discorso di Ratisbona sulle radici cristiane dell’Europa, che fece assurgere Benedetto XVI all’ultimo dei conservatori, in un mondo infinitamente evoluto in cui tutti, senza essere arrivati a pagina dieci di qualunque libro, parlano di tutto.
Il Polpettone è servito, il volgo è passato dall’oppio dei popoli, che era la religione per gli antitetici marxisti, a questa più digeribile polpetta avvelenata, magari con dei pisellini di sesso e sangue, morti sul lavoro e cosce in salsa bailada, serviti di contorno. Veniamo tutti ingrassati, come le oche del Paté, da discorsi all’ingrosso, a prezzo di saldo per masse ignoranti. Perché sul fatto che siamo ignoranti si fondano fatturati galattici, che influenzano i nostri stili di vita, ergo consumo.
Da australopitechi progrediti carnivori passeremo presto a Homo erectus mangiatore di seitan a forme di polpette, con tanta soia cinese sopra al posto dei cristiani, pertanto obsoleti e antistorici, olio e aceto. Tra un po’ mettere dell’olio sui datterini di Pachino, e non Pechino, sarà un gesto anarchico-rivoluzionario.
Cosi è se vi pare.
Immagine di repertorio