Caltanissetta

Il ricorso di Spata agita la scena politica ma Esecutivo e Consiglio vanno avanti

GELA (CL) – Il Consiglio comunale sembra fare da traino al Comune in questa calda estate gelese, quasi sorda all’eco del ricorso al Tar presentato dall’aspirante sindaco sconfitto alle amministrative Giuseppe Spata.

La nuova Amministrazione ha deliberato ben pochi atti amministravi e il citato ricorso sembra aver creato qualche grattacapo nel nuovo esecutivo – notificato proprio nei giorni scorsi – nonostante i messaggi rassicuranti lanciati dal Palazzo di città. “Facciano quello che credano – ha detto il sindaco – noi non possiamo fermarci, né questo ricorso ci spaventa. Confidiamo nella giustizia e riteniamo che non ci siano i presupposti per lo stravolgimento del risultato elettorale che propugnano i sottoscrittori”.

Al di la degli effetti concreti, la mossa di Spata ha comunque dato una scossa alla politica locale, con le diverse forze politiche che hanno detto la loro circa gli scenari che potrebbero aprirsi nei prossimi mesi. “Se coloro che hanno presentato il ricorso – hanno affermato i rappresentanti del Partito democratico – fossero stati realmente convinti della bontà del progetto, l’avrebbero presentato prima delle elezioni e non dopo aver perso e solo per recuperare il posto di sindaco. D’altro canto, non si prevederebbe una sostituzione del primo cittadino: nel caso in cui il ricorso dovesse essere accolto, si potrebbe configurare l’indizione di nuove elezioni o al massimo del turno di ballottaggio”.

“Dopo un’attenta riflessione politica – hanno affermato invece i rappresentanti del gruppo “Una buona idea” – riteniamo che la richiesta miri a stravolgere la volontà popolare, che in qualsiasi Paese civile è la forma più alta di democrazia e viene espressa con il voto. I gelesi hanno scelto a maggioranza, sia al primo turno che al ballottaggio, il sindaco Lucio Greco. La città è stata chiamata a decidere e ha scelto Lucio Greco”.

Intanto, come accennato, le novità maggiori sono arrivate in Consiglio comunale, dove è stata deliberata la contrazione delle Commissioni consiliari che da sei passano a cinque (in virtù della nuova Legge anche i consiglieri sono stati ridotti da 30 a 24). Le competenze della VI Commissione Istruzione e Cultura sono state spalmate fra le cinque attuali.