Musica

Il ritorno in pista di Alexia, icona pop italiana degli anni 2000

Quando e come nasce in Alexia la passione per la musica?

“La passione è sempre stata per me evidente fin da piccolissima. Ho cominciato a cantare nel coro dell’asilo dove sono stata subito individuata come solista. A quattro anni per la festa della mamma mi sono esibita nel teatro della mia città e così anche per gli anni successivi fino ad avere come attività ludica nell’adolescenza il canto. La mia passione per la musica è cresciuta con il passare dell’età ed a vent’anni mi sono iscritta al conservatorio. Contemporaneamente ho avuta la fortuna di praticare un’attività semi-professionale con alcune cover-band fin quando non ho incontrato il mio primo produttore, Roberto Zanetti.”

Nel tuo curriculum vanti oltre 6 milioni di dischi venduti, nove partecipazioni al Festivalbar, quattro al Festival di Sanremo tra cui una da vincitrice nel 2003.Qual’è il ricordo a cui sei particolarmente legata e per quale motivo?

“Sono tanti i momenti in cui ho vissuto delle emozioni forti che forse sono più radicati nella mia memoria. Sicuramente i primi Festivalbar tra cui quello del 1996 (il primo a cui partecipai solista) con il secondo singolo Summer is Crazy. Fino a quel momento avevo già fatto delle cose a livello europeo con quel brano, ma il fatto di esibirmi in Italia fu una gioia immensa, un’emozione incredibile. Così come è senza dubbio indimenticabile il mio primo Sanremo che mi ha reso conosciuta a furor di popolo. Sembrava che cantare in inglese in Italia, non era considerato a livello di popolarità e di riconoscenza dalla tua gente. Un altro episodio è stata la prima partecipazione a uno show di Raffaella Carrà (Carramba! Che sorpresa), che faceva degli ascolti incredibili. Ricordo di aver preso gli aerei Milano/Roma . All’andata fu un viaggio abbastanza tranquillo, al contrario, nel viaggio di ritorno che fu realizzato con lo stesso personale di volo la situazione sembrava completamente cambiata, e anche i passeggeri mi riconobbero.”

Ma veniamo al nocciolo è da poco uscito il tuo ultimo singolo “Notte” in collaborazione con il dj Usai. Cosa ci puoi svelare e come nasce l’idea?

“Stavo rientrando da una fase di vacanze forzate, in quanto lo scorso anno ho deciso di non mettere a rischio nessuno della mia famiglia e del mio team,  passando l’estate a casa. Quando sono rientrata a Milano, a Settembre, il mio agente mi aveva parlato di questo brano molto forte e che aveva piacere di farmi ascoltare. Si trattava della produzione di Usai un dj di cui già avevo sentito parlare e quindi incuriosita decisi di accettare quest’incontro. Il pezzo mi piacque immediatamente e dopo il provino sono rimasti tutti molto entusiasti. Inizialmente data la situazione Covid, ci siamo conosciuti soltanto telefonicamente. Dopo di che ci siamo organizzati per poter fare le voci in studio, a Dicembre, e quindi ad abbracciare questo progetto che ci sta piacendo molto e che sta riscuotendo molto successo.”

Sei stata nella nostra isola svariate volte. Qual è il tuo rapporto con la Sicilia?

“Si mangia un pesce spada buonissimo (ride ndr). Quando vengo in Sicilia sento un’atmosfera diversa e ti rendi conto che l’Italia è un paese incredibile perché bastano davvero pochi chilometri per immergerti in situazioni completamente diverse. Della Sicilia soprattutto mi piace la cultura, l’arte, le grandi tradizioni che sono molto profonde e radicate, la grandissima dignità dei siciliani,  i centri storici con le chiese e i palazzi meravigliosi che hanno tutto il sapore di un tempo. E’ una regione stupenda!”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“La priorità assoluta è dal punto di vista della scrittura. Nei mesi scorsi abbiamo cercato di mettere insieme un po’ di idee, e adesso  è arrivato il momento di metterle in pratica. Per quanto mi riguarda sto scrivendo con il mio team e stiamo andando avanti anche con la collaborazione con il team di Usai per vedere se si riesce a tirar fuori qualche altra canzone. Per quanto riguarda l’aspetto dal vivo navighiamo a vista, anche se per adesso è un po’ azzardato fare delle previsioni a lungo termine.”

C’è qualcosa che non hai ancora fatto e che ti piacerebbe poter fare in futuro?

“Credo che in questo momento come artista sento il dovere di lasciare lo spazio alle persone più giovani, mi piacerebbe scrivere anche per gli altri e produrre altri artisti. E’ sicuramente un momento molto difficile per le produzioni perché la musica è sempre stata un fanalino di coda nel nostro paese ed in questo momento sta soffocando in particolar modo. Mi piacerebbe poter prendere la strada di Caterina Caselli come talent-scout, potrebbe essere questo uno dei mestieri che potrei fare con passione. Non mi viene in mente altro ho già avuto tanto e tutto quello che viene in più lo vivrò con grande emozione e grande entusiasmo. Non ho più delle idee e dei desideri perché ho una vita piena dove sono riuscita, fortunatamente, a riempire tutti i pezzetti del puzzle. Un’artista deve essere una donna completa e io ho avuto la fortuna, la forza e il coraggio di fare un passo indietro per poter dedicare la mia vita a cose più umane e terrene. Mi sento talmente soddisfatta delle scelte che ho fatto, credo che quello che ho avuto è stato tantissimo e quando ci ripenso non mi sembra nemmeno vero.”

Infine, qual è il consiglio che ti senti di dare a chi si sta avvicinando al mondo della musica?

“Mi sento di poter dire, che è importante avere tanta determinazione e senso del dovere. Inoltre si deve  essere molto disciplinati e ovviamente consapevoli del fatto di avere del talento che bisogna sempre coltivare andando sempre incontro a nuove sfide. Quando si è molto giovani, la concorrenza è altissima e per essere meglio di tutti serve avere una disciplina allo studio in modo smisurato, perché non si tratta solo di avere una tecnica pazzesca bensì una padronanza delle proprie capacità che va oltre qualsiasi emozione forte che arriva nel momento in cui devi affrontare una prova importante.”

Antonio Licitra