Ragusa

Scontro tra Pozzallo e Modica per impianto biometano

POZZALLO (RG) – L’impianto di biometano non deve essere realizzato. Il comune di Pozzallo non ci sta e la partecipata seduta aperta del Consiglio comunale di qualche giorno fa ha confermato la posizione dell’Amministrazione comunale.

La decisione assunta dal comune di Modica di installare un impianto nelle campagne modicane che si trovano però a ridosso della città marinara sta facendo discutere molto in provincia. Numerose le perplessità emerse in queste settimane nelle due Città.

A Pozzallo, in particolare, il sindaco Roberto Ammatuna ha annunciato che presenterà un ricorso straordinario al presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare l’iter ed ha chiesto anche che si faccia chiarezza in merito. Per il progetto era arrivato il nullaosta da parte del Suap di Modica. L’Amministrazione comunale di Modica non si esprime al riguardo ma fa sapere che è stata convocata una seduta aperta del Consiglio comunale proprio per stasera.

È stata l’opposizione a richiedere a gran voce un confronto sull’argomento. Il Pd, in particolare, si è detto scettico non per l’impianto in sé ma per una serie di motivi. “Come Partito democratico – hanno sottolineato – riteniamo opportuno precisare la nostra non contrarietà in generale agli impianti di biometano. Anzi, vediamo con favore un incentivo alle aziende agricole volto all’istallazione di detti impianti perché questi, allo stato attuale della sensibilità ambientalista, permettono un riutilizzo di materie di scarto per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Ma se impianti posti al servizio delle aziende agricole e calibrate alle esigenze delle stesse incontrano il nostro favore, non lo stesso diciamo per quello che si vuole realizzare in contradada Bellamagna: le dimensioni di detto impianto e il luogo scelto per la sua istallazione ci portano invece ad affermare la nostra netta contrarietà”. Il Pd è contrario infatti al luogo visto che si è immersi nella macchia mediterranea e nella caratteristica campagna modicana e si è circondati da zone sottoposte a vincoli ambientali e archeologici. Il movimento politico è poi scettico per le dimensioni.

“Le previste dimensioni iniziali dello stesso, pari a otto ettari, e l’assenza di una adiacente struttura agricola della quale dovrebbe essere pertinenza funzionale nonché la prevista commercializzazione del prodotto finale – hanno riferito – lo pongono ampiamente fuori dal concetto di impianto green puro e semplice e lo qualificano pienamente come insediamento industriale. Trattandosi di scelta politica di gestione e risoluzione di problematiche che riguardano l’intero territorio, questa non può passare per la via burocratica del Suap ma deve essere discussa in sedi più appropriate, ascoltando gli esperti in materia per la calibrazione della portata dell’impianto al bacino”.