CATANIA – Ennesimo incidente lo scorso martedì alla Zona industriale in corrispondenza del cavalcavia dell’VIII strada. A denunciarlo è la Ugl con i segretari delle federazioni provinciali Metalmeccanici e Chimici, Angelo Mazzeo e Carmelo Giuffrida, ritornando ancora una volta sulle condizioni precarie ed altamente pericolose della via in questione.
“Da tempo continuiamo a ricevere segnalazioni in relazione allo stato in cui versa il ponte, ed in ultimo ieri abbiamo ricevuto diverse chiamate quando si è verificato il sinistro che ha comportato nello stesso tempo l’intervento di una volante dei Carabinieri e dell’ambulanza del 118. Ci hanno chiamato diversi impiegati che, in quel frangente, dovevano recarsi in azienda per iniziare il turno di lavoro e si sono visti la strada sbarrata, ma anche vari lavoratori che ogni giorno transitano nella Zona e lamentano la pericolosità principalmente di questo tratto”, raccontano Mazzeo e Giuffrida.
“Sono già diversi anni – continuano – che, come sindacato, in nome e per conto di chi in quell’area lavora, segnaliamo a chi di competenza lo stato penoso del ponte senza poter notare alcun riscontro oggettivo. Anzi, possiamo dire con certezza, che in due anni si è andati soltanto indietro se prendiamo come esempio il guardrail, considerato che il vecchio incidentato e ormai malandato è stato maldestramente riparato con mezzi di fortuna (listelli in legno e sostegni in ferro). Una ‘protezione’ che, anche se spazzata via dal primo vento forte (per fortuna all’esterno della carreggiata) è stata sempre più o meno ripristinata, scandalosamente non è mai stata sostituita.
“Non servono quindi delle soluzioni accomodate, o un passaggio di asfalto nuovo per parlare di manutenzione e sicurezza di questa porzione di Zona industriale continuo teatro di incidenti. Ci vogliono interventi concreti e radicali – insistono i due rappresentanti della Ugl – e, per questo, ci rivolgeremo ancora una volta al Comune di Catania perché bisogna rendere immediatamente più sicuro questo cavalcavia e non metterci mano soltanto dopo che ci scappa il morto.”