PALERMO – In agricoltura la prevenzione è fondamentale, per evitare il più possibile che infestazioni e parassiti possano distruggere coltivazioni e mesi di lavoro.
A questo scopo, è stato aggiornato il disciplinare regionale di produzione integrata per l’anno 2019, che detta “le norme tecniche di difesa integrata delle colture e controllo delle infestanti. Norme tecniche di difesa integrata delle colture per l’applicazione delle misure agroambientali”.
All’interno del disciplinare è possibile trovare le schede aggiornate delle sostanze attive utilizzabili per le diverse colture, con il relativo intervallo di sicurezza (IdS) indicato per singolo principio attivo, come riportato nella Gazzetta Ufficiale, dato che non esclude la possibilità che i relativi prodotti fitosanitari riportino intervalli di sicurezza diversi.
Le misure preventive sono di fondamentale importanza nella realizzazione di una strategia di difesa integrata. Con il mantenimento ed il rafforzamento degli equilibri naturali, la difesa integrata interviene sulle condizioni che favoriscono lo sviluppo e la diffusione degli organismi dannosi alle piante coltivate.
I metodi preventivi possono in genere essere ricondotti a pratiche agronomiche che si possono utilizzare anche in senso curativo se necessario. Ciò è particolarmente consigliato nelle zone in cui i parassiti delle piante sono endemici. La prevenzione si attua anche in diverse strategie legate alla semina ed al trapianto ed hanno grande efficacia preventiva nei confronti dei parassiti delle piante. L’anticipo o il ritardo dell’epoca di semina o trapianto, ad esempio, consente di “sfuggire” ai parassiti quando la loro presenza è legata a specifiche condizioni atmosferiche.
Anche la gestione del terreno e la distribuzione delle piante sullo stesso sono importanti: specifiche combinazioni di piante diverse nello stesso appezzamento determinano un ambiente sfavorevole allo sviluppo dei parassiti delle piante, in quanto si attua il principio di base, per il quale all’aumento della biodiversità aumenta l’equilibrio. Altro principio di base, la rotazione delle colture, noto da secoli agli agricoltori, che riduce l’accumulo dei parassiti delle piante e contrasta l’impoverimento nutrizionale del terreno.
Inserendo nella rotazione colture leguminose (fava, pisello, fagiolo) si arricchisce il terreno di azoto naturale che viene utilizzato dalle colture seguenti senza necessità di ulteriori concimazioni.
Il disciplinare punta l’attenzione anche su un corretto regime idrico, che permette una buona prevenzione di malattie delle piante, che risulta ancor più necessario in un epoca di cambiamento climatico e cattiva distribuzione delle acque. L’eccessiva irrigazione determina un innalzamento dell’umidità che favorisce lo sviluppo di malattie radicali e della parte aerea delle piante. Inoltre, il terreno asfittico con molta acqua e poca aria impedisce il corretto assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle piante.
Dal punto di vista dell’intervento dell’uomo, una adeguata potatura può svolgere un’azione preventiva sui parassiti delle piante poiché nelle chiome adeguatamente “arieggiate” lo sviluppo di agenti patogeni risulta più difficoltoso mentre più efficace sarà l’azione del sole e degli antagonisti. Ancora, come per l’uomo, anche per le piante l’igiene è un fondamentale mezzo preventivo.
La scrupolosa pulitura e, se necessario, la disinfettazione degli attrezzi e delle macchine che vengono usate in campo riduce in modo molto significativo la comparsa e l’incidenza dei parassiti delle piante.