CATANIA – “Siamo ancora in tempo per vaccinarci”. È l’invito che l’Asp Catania, le tre Aziende Ospedaliere della Città – Arnas “Garibaldi”, Aoe “Cannizzaro” e Aou Policlinico “G. Rodolico-San Marco” – e l’Ufficio del commissario per l’emergenza Covid dell’area metropolitana, hanno rivolto alla popolazione in occasione dell’Influ day 2022, la giornata per la prevenzione vaccinale antinfluenzale, promossa dall’Assessorato alla Salute, guidato da Giovanna Volo, nell’ambito della Campagna antinfluenzale 2022-23. Presenti per l’occasione, al PTA “San Luigi”, i direttori sanitari, Antonino Rapisarda (Asp), Giuseppe Giammanco (“Garibaldi”), Diana Cinà (“Cannizzaro”), Antonio Lazzara (Policlinico “G. Rodolico-San Marco”), e il commissario per l’emergenza Covid di Catania, Pino Liberti.
“Oggi testimoniamo la convinta adesione alla vaccinazione antinfluenzale e vogliamo ancora una volta ribadire il nostro invito ai cittadini a vaccinarsi – ha detto Rapisarda -. Mettiamo in campo, come ogni anno, una grande rete ambulatoriale dove gli utenti potranno ricevere gratuitamente il vaccino. Voglio, inoltre, ancora una volta ringraziare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per il grandissimo contributo che offrono alla campagna, che ci consente di raggiungere importanti livelli di copertura vaccinale”.
“La vaccinazione contro l’influenza stagionale – ha aggiunto Cinà, che ha ricevuto il vaccino – quest’anno risulta particolarmente utile alla luce dell’aumento dell’incidenza negli adulti, favorita dal progressivo abbandono delle mascherine che invece negli anni precedenti avevano contribuito a contenere la circolazione del virus influenzale. Ciò si ripercuote anche nella fascia pediatrica nella quale, come in anni passati, circola con forza anche il virus respiratorio sinciziale. Rispetto a questo, il vaccino antinfluenzale facilita la diagnosi differenziale, oltre che offrire protezione nei casi di possibili infezioni sovrapposte anche al Covid”.
Lo scorso anno la Campagna ha coinvolto circa 190.000 cittadini nella provincia di Catania. L’adesione più numerosa è stata registrata fra la popolazione di età superiore ai 65 anni. “Il picco influenzale è atteso intorno a Natale – ha spiegato Giammanco -. Vacciniamoci adesso e ci proteggiamo dall’ondata post natalizia dovuta alle riunioni familiari e ai grandi assembramenti. In ogni caso non è mai tardi per vaccinarsi!”.
Anche quest’anno le vaccinazioni saranno praticate presso gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta aderenti alla Campagna vaccinale, e presso i centri di vaccinazione dell’Asp di Catania (senza prenotazione). La Campagna si concluderà il 28 febbraio 2023. “La vaccinazione è uno strumento importante per difendersi dall’influenza, consigliato a tutti ed in particolare ai soggetti più deboli che sono sicuramente a maggior rischio di complicanze – ha sottolineato Lazzara -. Si è sempre in tempo per fare i vaccini, non solo contro l’influenza, ma anche contro lo pneumococco e l’Herpes Zoster in contemporanea e sempre gratuitamente. Vaccinarsi significa proteggere le persone che ci sono accanto, soprattutto se fragili”.
Confermata, anche quest’anno la possibilità della co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello anti-Covid-19. Si punta così a rafforzare ulteriormente la copertura vaccinale per le persone più fragili e ad alto rischio. “La vaccinazione antinfluenzale è un altro punto fermo nella salvaguardia della salute, soprattutto degli anziani e dei fragili – sottolinea Liberti -. Nei punti vaccinali della struttura commissariale, almeno fino al 31 dicembre, potranno essere somministrate contemporaneamente entrambe le vaccinazioni. È un vantaggio per i cittadini che non vogliono fare due file. Il vaccino è assolutamente sicuro e quindi invitiamo tutti a farlo”.
La vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente a: persone di età pari o superiore a 60 anni (nati prima dell’1 gennaio 1962); soggetti a rischio di età inferiore ai 60 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie croniche e/o che aumentano il rischio di complicanze; donne in attesa, anche a partire dal primo trimestre di gravidanza; familiari e contatti di persone ad alto rischio; addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; gli operatori addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo.