CATANIA – Filiere orizzontali per mettere a sistema know-how e capacità progettuali per cogliere le opportunità dei programmi comunitari, cluster aziendali per intercettare le direttrici tematiche del Pnrr, sinergie per aggregare ricerca e sviluppo con l’obiettivo di accelerare i processi innovativi. È la mission dell’accordo firmato ieri dai presidenti di Confindustria Catania e Confindustria Siracusa – Antonello Biriaco e Diego Bivona – e dal presidente del Distretto produttivo della Meccatronica, Antonello Mineo. Le due associazioni degli industriali hanno condiviso il patto di sviluppo del Distretto, aprendo così la strada alla nascita di un “mega hub” della progettazione e dell’innovazione in Sicilia: l’intesa, sottoscritta nella sede gli industriali a Catania, consentirà di creare reti e partenariati tra imprese connettendo le eccellenze dell’Etna Valley e del polo industriale di Siracusa con le aziende della Meccatronica e della Valley di Termini Imerese, che aggrega anche aziende del Nord Italia che si apprestano a investire in Sicilia. Alla firma presente anche Giovanni Lo Faro, area manager di Gi Group, Hr partner del Distretto.
“La nostra adesione al Distretto della Meccatronica, polo che raggruppa importanti eccellenze industriali, apre la strada a nuove opportunità di crescita reciproca – ha detto il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco -. Innovazione, sostenibilità, digitalizzazione sono le chiavi di volta dello sviluppo industriale e in questi ambiti siamo pronti a mettere in campo sinergie che avranno un impatto significativo. Catania risulta la seconda città in Italia per produzione di ricchezza nell’industria con un valore aggiunto di quasi 2 miliardi di euro e ciò grazie a un tessuto di imprese resiliente e aperto all’innovazione: dai player mondiali della microelettronica e della farmaceutica alle industrie agro alimentari e metalmeccaniche; dalla sanità privata al settore hi-tech e Ict; dall’edilizia al turismo. Con l’aggregazione al Distretto potremo dare una spinta importante agli investimenti in tutte le direttrici tematiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Per il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, “questo accordo con il Distretto Meccatronica è quanto mai tempestivo e fondamentale”. “In un contesto difficile come quello siciliano le nuove prospettive di sviluppo legate all’innovazione necessitano di grande coesione tra il pubblico e il privato – ha sottolineato Bivona -. Le imprese oggi più che mai hanno bisogno di opportunità per fare rete e migliorare la competitività mediante progetti congiunti di ricerca, sviluppo, innovazione e di transizione ecologica. Ciò vale soprattutto per le aziende del più importante polo energetico del Paese che deve affrontare la grande sfida della decarbonizzazione e anche la produzione di nuovi combustibili a basse emissioni di CO2, biocarburanti, idrogeno nonché la realizzazione di sistemi per la cattura della CO2. Solo con un’azione congiunta delle imprese delle varie filiere, dei centri ricerca e delle istituzioni si possono cogliere le opportunità che a tal fine sono previste non solo dal Pnrr ma anche dai programmi europei di sviluppo e coesione e dai fondi per una transizione giusta”.
Riconosciuto per decreto dall’assessorato alle Attività Produttive della Regione, il Distretto Meccatronica ha come mission quella di promuovere l’aggregazione tra le imprese per lo sviluppo di progetti volti alla ricerca, all’ innovazione di processo e di prodotto.
“Con il rinnovo del patto di novembre 2021 e l’avvio del Polo di Termini Imerese in partnership con Invitalia si è avviata la costituzione di cluster di imprese sulle direttrici tematiche del Pnrr – ha affermato Antonello Mineo -. La firma dell’accordo con Confindustria Catania e Confindustria Siracusa rappresenta un passaggio fondamentale per poter interconnettere le aziende di Sicilia occidentale ed orientale costituendo filiere lunghe su tematiche strategiche come transizione ecologica e digitalizzazione. Filiere lunghe e robuste sono la risposta per fronteggiare gli effetti negativi dell’economia – prima a causa dell’emergenza pandemica e adesso per guerra in corso – e dare corso all’ambiziosa progettualità a valere sul Pnrr”.