Dopo una vita di lavoro, la tanto agognata pensione non è più quella certezza di serenità che è stata fino a pochi anni fa. Andare in pensione oggi in Sicilia è, per molti, ritrovarsi con pochi spiccioli in tasca, sulla soglia della povertà. Cittadini di serie B, i siciliani, che vedono una netta differenza nelle cifre rispetto alla media nazionale.
Secondo i dati forniti dall’Inps con l’osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento, relativo alle pensioni con decorrenza nel 2021 e nei primi sei mesi del 2022, per quanto riguarda gli autonomi e parasubordinati, i dipendenti pubblici, gli assegni sociali e il fondo pensioni lavoratori dipendenti, alla fine del primo semestre del 2022 la media nazionale delle pensioni erogate è di 1.172,55 euro. In Sicilia si scende desolatamente a 964 euro, il 17,78% in meno.
Un divario che è ulteriormente peggiorato rispetto alla fine del 2021: se in Sicilia la media della pensione erogata era di 1.053,61 euro, in Italia si saliva a 1.202, una differenza in negativo, per l’Isola, del 12,40%. In Sicilia, quindi, non solo le pensioni si riducono rispetto allo scorso anno di quasi 100 euro in meno ogni mese, ma perdono più che nel resto della penisola. Se si va a guardare ad un maggior livello di approfondimento, le pensioni migliori le registrano i dipendenti pubblici, che in Sicilia, a giugno 2022, si attestano mediamente a 1.938,94 euro, poco sotto la media nazionale, che sale a 1.993,08 euro…CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI