L’anno accademico 2024/2025 è alle porte e si comincia a pensare all’Isee Università per pagare meno tasse. Le iscrizioni in molti Atenei sono iniziate, in altri inizieranno a breve e si deve procedere all’immatricolazione o all’iscrizione all’anno successivo al primo.
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Prima di farlo sarebbe opportuno aver fatto l’Isee Università aggiornato al 2024. Questo, infatti, permette di pagare meno tasse e, a volte, di essere esonerati dal loro pagamento. Nel caso di un Isee molto basso è, inoltre, possibile ottenere diverse agevolazioni anche a livello universitario.
Il decreto del Mur firmato dal Direttore generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio stabilisce qual è il limite massimo di Isee e di Ispe per l’accesso ai benefici relativi al diritto allo studio.
Il Decreto direttoriale 318 del 14 marzo 2024, in particolare, prevede che sia Ispe che Isee si ridefiniscano in base alla variazione media annua 2023 dei prezzi al consumo che è stata individuata al 5,4%. Questo porta la soglia Isee Università salire da 26.306,25 euro dello scorso anno, a 27.726,79 euro di quest’anno accademico 2024/2025.
Nel decreto si legge che i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) per l’accesso ai benefici relativi al diritto allo studio, così come determinati dal d.d. n. 204/2023 citato in premessa, sono aggiornati per l’anno accademico 2024/2025 con riferimento alla variazione dell’indice generale Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati corrispondente al valore pari a +5,4% e pertanto sono così definiti:
Le università dovranno adeguare i propri sistemi ai nuovi parametri di agevolazione fiscale. I singoli Atenei hanno l’autonomia di ritoccare le soglie Isee in questione fissandone di diverse per l’accesso ai benefici di diritto alla studio, ma “entro una variazione in diminuzione non superiore al 30% dei suddetti valori nazionali”. C’è anche da dire, però, che molte università hanno già optato per la nuova soglia di esenzione, anzi in alcuni casi è addirittura superiore.
Non cambiano, invece, gli sconti, che vanno dal 10 all’80%, parametrati sempre sull’ISEE università.