ROMA – Il 62.5% degli italiani ha paura. Per il proprio futuro e per il proprio benessere. Un sentimento che pervade in modo netto e trasversale tutte le categorie politiche e sociali e che è figlio dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 trasformatasi, nel corso dei mesi, in emergenza economica. La paura, da marzo a oggi, non si è attenuata e i cittadini esprimono il loro timore paventando la possibilità che il “peggio” debba ancora arrivare, presumibilmente dopo l’estate. È quanto risulta da un sondaggio di Euromedia Research in esclusiva per l’agenzia di stampa Italpress.
Il 52.2% degli italiani teme che la situazione economica precipiterà, in autunno, in gravi e grandi crisi occupazionali, mentre il 36.6% immagina una lenta ripresa del nostro sistema economico pur tra problemi e fattori di criticità. Solo il 4.1% del campione manifesta ottimismo intravedendo una piena ripresa delle nostre attività. In questo caso appare evidente una spaccatura nell’elettorato italiano. Gli elettori delle forze che sostengono il Governo Conte, compresi i “renziani” di Italia Viva, si dicono convinti o quanto meno speranzosi che l’autunno non condurrà a un disastro economico, mentre gli elettori appartenenti alle forze di opposizione, e in modo particolare all’area di centrodestra, mostrano tutto il loro pessimismo e scetticismo circa i rischi di natura economica che giungeranno a colpire imprese e lavoratori nei prossimi mesi.
A conferma del sentimento dominante tra molte fasce della popolazione, un italiano su due non crede che i consumi, in questa fase di post-lockdown, siano in ripresa contro il 38.4% del campione che, al contrario, intravede un raggio di luce nella domanda di beni. Anche in questo caso sono gli elettori di centrodestra a denunciare il deficit di consumi, mentre l’elettorato che sostiene la maggioranza di Governo, pur dividendosi nel merito, è più ottimista rispetto alla modalità e alle esperienze di acquisti dei cittadini.
Nelle intenzioni di voto la compagine di centrodestra, seppur in leggera contrazione, si dimostra ancora in netto vantaggio rispetto ai partiti di Governo.
La situazione, in ogni caso, disegna un’opposizione con la Lega ancora stabilmente primo partito, ma ben al di sotto della soglia psicologica del 30%, Fratelli d’Italia in stallo dopo l’importante crescita dei mesi scorsi. Pd e M5S si confrontano per la seconda posizione del ranking del voto col partito di Nicola Zingaretti ancora in vantaggio sull’alleato ma non in grado, almeno per il momento, di impensierire il movimento di Matteo Salvini.