Sono trascorsi ormai quasi 6 mesi dal tragico incidente accaduto all’asilo “Primo Maggio” a L’Aquila, in cui perse la vita il piccolo Tommaso D’Agostino, travolto da un suv lasciato senza freno a mano da una mamma andata a recuperare il proprio bambino.
La perizia depositata dal consulente della Procura, Cristiano Ruggeri, conferma la negligenza da parte della madre 38enne che lasciò il figlio maggiore 12enne in auto senza freno a mano inserito, ma anche che alla tragedia parteciparono purtroppo anche diverse concause legate alla carenza di sicurezza dell’edificio scolastico.
Nel mirino, nello specifico, sembrerebbero esserci la gestione dell’area circostante adibita a parcheggio e la chiusura del cancello principale.
Probabile a questo punto, l’allargamento dell’inchiesta anche a rappresentanti della scuola e del Comune, oltre alla conducente della macchina già indagata per omicidio stradale e abbandono di minore.
La magistratura dovrà identificare i responsabili, ma le oltre 100 pagine di perizia dovrebbero in questo senso poter aiutare concretamente.
Un caso, dunque, tutto da ricostruire, a partire dalla Volkswagen Passat lasciata dalla 38enne in discesa senza freno a mano inserito, con il figlio 12enne in macchina che si gettò fuori dal finestrino per mettersi in salvo dalla folle e drammatica corsa verso i bimbi dell’asilo.