PALERMO – La didattica a distanza non riguarda solo la scuola tradizionale. In un futuro ancora incerto, in un cui l’emergenza sanitaria potrebbe diventare una sorta di “normalità” in cui diverse metodologie didattiche potrebbero dover convivere, anche la formazione professionale nelle sue diverse forme dovrà adattarsi e modificarsi.
Per agevolare questo cambiamento, la Regione ha voluto impegnare un milione di euro, da assegnare alle diverse scuole statali di ogni ordine e grado e agli enti di formazione che svolgono interventi IeFP (istruzione e formazione professionale), con contributi da 400 euro per l’acquisto di strumenti per il traffico Internet e 2.500 euro per l’acquisto e l’installazione di attrezzature e programmi informatici, allo scopo di implementare le attività didattiche a distanza.
La scelta nasce dall’esperienza appena vissuta nei mesi passati, quando, a causa dell’emergenza Covid-19, le attività educative e formative per l’annualità 2019-20 sono state sospese per contenere i contagi, e quindi si è dovuto ricorrere alle modalità di didattica a distanza, per assicurare a studenti e allievi continuità, per quanto possibile, nel loro percorso educativo e di apprendimento.
L’insegnamento a distanza richiede però dispositivi tecnologici e una connessione ad internet che deve essere disponibile in maniera continua, se si vuole assicurare parità di accesso alle attività didattiche e parità di opportunità all’apprendimento per tutti gli studenti e allievi a prescindere dal loro contesto familiare. L’impegno di spesa è stato preso a favore di 745 istituzioni scolastiche statali e di 35 enti di formazione professionale che offrono percorsi di IeFP.
In particolare, 186.800 euro andranno a 467 istituzioni scolastiche per l’acquisto di strumenti traffico dati internet, mentre 800 mila euro andranno in favore di altre 278 scuole che hanno richiesto circa 3 mila euro. In ultimo, circa 100 mila euro andranno ai 35 enti di formazione che riceveranno ognuno 2.900 euro.
L’erogazione del contributo avverrà in unica soluzione, pari al 100% dell’importo ammesso a contributo e la rendicontazione delle relative somme dovrà essere approvata dal Collegio dei Revisori delle istituzioni scolastiche e successivamente trasmessa al competente. La didattica a distanza è stata una “scoperta” della scuola italiana in questa primavera segnata dalla pandemia mondiale, e si definisce come una modalità di didattica che permette a studenti e insegnanti di proseguire il percorso di formazione e apprendimento anche se “fisicamente” distanti.
Il supporto online e dei suoi strumenti giocano un ruolo fondamentale perché si possa parlare di inclusione e garanzia del diritto allo studio per tutti. A darne una definizione è il Miur attraverso la nota 388 del 17 marzo 2020: “La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati: da un lato, sta servendo a mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combattendo il rischio di isolamento e di demotivazione. Dall’altro lato, è essenziale per non interrompere il percorso di apprendimento”.
Non poche, però, sono state le difficoltà incontrate, sia dal punto di vista delle attrezzature, di cui non tutte le famiglie erano fornite, sia per il sovraccarico della rete Internet, a causa dei molti collegamenti contemporanei per le attività didattiche e per lo smartworking.
Nella speranza che non sia necessario un nuovo lockdown, è quindi importante cercare di essere pronti ad ogni evenienza, o di adattarsi gradualmente ad un nuovo sistema scolastico.