CATANIA – Botta e risposta a distanza tra il gruppo Movimento cinque stelle di Catania e la Sidra, la società partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico in città. Da una parte i Cinque stelle definiscono “assurda e grottesca” la situazione che si è creata e chiedono l’intervento dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
I pentastellati, in particolare, denunciano “gravi disservizi nell’erogazione dell’acqua, bollette ‘pazze’, mancate letture dei contatori, conguagli esorbitanti”. Dall’altro Sidra cerca di difendersi e attraverso un comunicato racconta di avere partecipato a un’apposita riunione convocata dalla seconda Commissione consiliare il primo di ottobre, alla quale erano presenti il rappresentante legale ed il direttore generale di Sidra spa nonché un esponente del Movimento 5 stelle.
Una riunione, scrive Sidra, “in relazione alle mai esistite problematiche afferenti ai conguagli per mancata lettura dei contatori nel 2017 e nel 2018”. Non solo. Comunica anche che “le relazioni rese e la documentazione presentata hanno determinato una assoluta e piena condivisione delle attività poste in essere dalla Sidra in armonia con le disposizione di legge ed in pedissequo rispetto delle prescrizioni Arera”.
Le accuse del Movimento etneo sono proprio sulla gestione dell’azienda: “I cittadini hanno bisogno di chiarezza e di un servizio valido e trasparente. Ad aggravare la situazione, la pesante crisi scatenata da una guerra politica e da una amministrazione che, irresponsabilmente, ha lasciato la società senza Cda da più di due mesi”, dichiarano. Accusano, inoltre, Sidra, di avere violato la normativa vigente. “Gli importi delle bollette in molti casi sono stati calcolati in base a letture presunte dei contatori e non su quelle effettive, che per legge devono essere fatte a scadenze regolari. Anche per evitare conguagli spropositati”. A questo aggiungono che “nelle bollette manca il modulo di domiciliazione bancaria (necessario perché il gestore possa richiedere il deposito cauzionale); i dati della fatturazione sono poco chiari; in alcuni casi si paga il servizio, mai erogato, di fognatura e depurazione”.
Sidra però non ci sta e risponde al mittente punto per punto. “Il CdA di Sidra non è affatto decaduto ed opera nella pienezza dei poteri”, dicono e specificano che “gli unici disservizi che si sono registrati risalgono al mese di luglio (comunque risolti completamente nel giro di otto giorni)”. In ogni caso, secondo l’azienda, “sono il frutto di una serie di concause non addebitabili alla Sidra” come ad esempio interruzioni del servizio elettrico e di abbassamento della tensione, tanto che “si è provveduto a diffidare Enel preannunciando una doverosa azione risarcitoria”.
Infine, la Società partecipata nega l’esistenza di bollette cosiddette pazze. “I dati finali di fatturazione, come ampiamente dimostrato anche in sede di Commissione consiliare – dicono – ci consentono di smentire categoricamente qualsivoglia illazione riguardante ‘esosità’ o ‘erroneità’ nella fatturazione se è vero – com’è vero – che, su circa 87.000 utenze domestiche, oltre 15.000 sono ad euro zero, quasi 16.000 riportano conguagli da 15 a 35/40 euro, ulteriori 10.000/13.000 raggiungono 50/70 euro”.
Poiché la Sidra è una partecipata del Comune, abbiamo chiesto anche al sindaco della città, Salvo Pogliese, di dire la sua. “Il prossimo 7 ottobre il presidente Antonio Vitale, unico componente rimasto in carica, ha finalmente fissato l’assemblea dei soci. In quella sede il Comune di Catania, socio unico della partecipata, stabilirà l’organigramma del nuovo Cda. Sarebbe stato auspicabile che la convocazione avvenisse prima, ma ormai è questione di giorni. La gestione della Sidra è completamente autonoma e il Comune esercita solo attività di controllo e indirizzo politico. Diverse volte sono state sollecitate attività di garanzia dell’utenza, ma ogni azione esecutiva è rimessa per legge agli organi gestionali e al controllo dei revisori dei conti della stessa partecipata”, dichiara.