La viabilità tra pedonalizzazioni e Ztl tante proposte, ma nulla di definitivo

MESSINA – Isole pedonali: le grandi assenti in città. Cambierà qualcosa quando saranno predisposti i vari Piani del traffico, ma per il momento restano le diatribe mai risolte che riguardano le aree del centro.

Negli ultimi giorni, però, nel dibattito è entrata un’altra proposta di pedonalizzazione e stavolta è l’area di Torre Faro, villaggio della zona Nord, a essere finita sotto i riflettori con studi e proposte che dovrebbero rivoluzionarne la viabilità.

Capo Peloro, con il villaggio marinaro, d’estate triplica i suoi residenti e già nei fine settimana di primavera il borgo comincia a essere preso d’assalto dai messinesi. Per chi abita lì tutto l’anno la situazione diventa sempre più insostenibile. Da qui la necessità di trovare soluzioni che possano conciliare le esigenze di tutti, cosa sempre difficile da fare. Durante i lavori della I Commissione consiliare sono emerse numerose differenze di vedute tra l’Amministrazione comunale – che sembra avere raccolto la proposta del Comitato civico Messina Nord per l’istituzione di un isola pedonale – e la sesta circoscrizione – che ritiene l’idea improponibile, orientandosi invece verso la Ztl.

I rappresentanti del Comitato hanno sottolineato che quanto da loro proposto è il frutto di studi e confronti con abitanti e commercianti di Torre Faro, ma dagli umori che alcuni consiglieri di quartiere giornalmente registrano nel villaggio non sembra che ci sia tra i residenti un’adesione così unanime verso la pedonalizzazione. La viabilità verrebbe modificata a partire dalle vie d’ingresso al paese con la chiusura di alcune strade. L’isola pedonale funzionerebbe nei giorni feriali dalle 18 all’1, i venerdì dalle ore 14 alle 2, i festivi e prefestivi dalle 10,30 alle 2.

“Torre Faro – ha commentato il consigliere della VI Circoscrizione, Antonio Lambraio – ha solo due vie d’accesso e d’uscita. Se chiudiamo quello ai residenti nell’arteria principale creiamo enormi disagi. La posizione del quartiere è quella di fare una Ztl dando accesso a mezzi di soccorso, bus e naturalmente ai residenti. La Ztl è stata approvata in Commissione circoscrizionale e stiamo perfezionando la delibera che invieremo al Comune per le valutazioni tecniche”.

Per quanto riguarda la Zona a traffico limitato, si sta pensando a via Torre e via Fortino, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica per il periodo che va da giugno ad agosto o da luglio a settembre, dalle 19 alle 5 del mattino. “Orario cruciale questo – ha spiegato Lambraio – per il traffico. L’area parcheggio dell’Enel delle Torri Morandi, gestita in estate dal Comune, con i suoi 350 posti resta un punto fermo e c’è anche un altro spazio individuato per le moto. Stiamo pressando inoltre perché venga creata un’uscita nella via Lanterna e via senatore Arena, abbattendo il muro che delimita il parcheggio. Le auto potrebbero così defluire evitando di attraversare il villaggio”. Una richiesta, questa, che viene fatta da tempo e che anche il Comitato ha messo nella sua proposta.

Dalle dinamiche nel sesto quartiere emerge un paradosso: il Comitato Messina Nord si pone come portavoce delle istanze dei cittadini e allo stesso tempo come espressione dell’Amministrazione (basti vedere come sulla pagina Facebook sono evidenziati post e foto degli interventi eseguiti tempestivamente dopo le richieste, con una confusione dei ruoli con il Consiglio circoscrizionale, eletto dai cittadini). In realtà, secondo i primi intenti del sindaco De Luca, i Comitati civici spontanei avrebbero dovuto sostituire le sei municipalità – costose e inutili secondo il primo cittadino – ma il progetto è stato accantonato per adeguarsi alla normativa, anche se ancora nessun passaggio di competenze è stato fatto a favore di un reale decentramento.

Può anche succedere quindi che le stesse segnalazioni fatte dai cittadini su lampadine fulminate e buche seguano due procedure: quella ufficiale del consigliere di circoscrizione e quella ufficiosa del Comitato attraverso una mail al dipartimento, e che alla fine sia proprio quest’ultima ad avere un riscontro.

Lina Bruno