Sono complessivamente 36, tra cui 11 donne due delle quali in stato di gravidanza, i migranti approdati nel pomeriggio direttamente nel porto di Lampedusa. Da tre settimane nell'isola non si registravano sbarchi. Gli extracomunitari sono stati trasferiti nell'hot spot dell'isola dove saranno sottoposti a quarantena così come gli ultimi migranti giunti a Lampedusa il 14 marzo scorso. Intanto la nave della Ong Alan Kurdi avrebbe intercettato altri due barconi a circa 30 migliaia a nord di Zuwara, in area Sar libica, con a bordo circa 150 profughi. ANSA
Rimozione delle carrette del mare e dei relitti che ostruiscono il porto dell’isoletta e ristori per i pescatori.
E’ quanto prevede lo tato di crisi e d’emergenza ambientale per Lampedusa proclamato per dodici mesi dalla Giunta regionale presieduta da Nello Musumeci.
Lo scopo, si spiega in una nota, è fronteggiare i danni arrecati alle strutture e all’economia dell’isola dalle numerose imbarcazioni utilizzate per le traversate dei migranti, abbandonate o affondate, ancora cariche di rifiuti, al porto o lungo le coste dell’isoletta.
“Abbiamo accolto l’ennesima richiesta di aiuto proveniente da Lampedusa – ha detto Musumeci – intervenendo così come la legge regionale ci consente di fare. A Lampedusa l’emergenza è evidente, ancora di più dopo le violente mareggiate di fine novembre. La Regione chiederà nuovamente a Roma di proclamare anche lo stato di emergenza nazionale”.
Il governo Musumeci lo aveva già chiesto già lo scorso luglio, in quel caso in seguito ai continui sbarchi di migranti. La Protezione civile regionale, in seguito a istanze presentate dal sindaco di Lampedusa e Linosa, ha indicato gli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza e stimato i relativi fabbisogni finanziari in circa dodici milioni di euro.