Riconfermato all’unanimità insieme a gran parte del CdA. Al quale spetterà il compito, per i prossimi anni, di far fare quel balzo in avanti, necessario più che mai a Catania e alla sua provincia, nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, provando contestualmente ad abbassare la Tari che, nella città etnea è la più alta d’ìItalia.
Francesco Laudani è stato riconfermato all’unanimità presidente della Società di regolamentazione dei rifiuti Catania Città Metropolitana: insieme a lui, riconfermato anche il consiglio di amministrazione che vede il sindaco di Nicolosi, Angelo Pulvirenti vicepresidente, e il sindaco di Sant’Agata Li Battiati, Marco Rubino, Elena Teghini oltre alla new entry Totò Mastroianni che prende il posto dell’avvocato Giuseppe Meli.
“Una bella notizia – commenta Laudani. Un sincero ringraziamento a tutti i Sindaci e ai colleghi del CdA per la fiducia dimostrata ancora una volta nei miei confronti che è arrivata da tutte le parti politiche, come a dimostrazione dell’universalità della battaglia che abbiamo condotto in questi anni”. Una dimostrazione, secondo Laudani, del lavoro portato avanti nonostante le difficoltà – tante – che hanno riguardato e riguardano ancora il settore. Che sconta anni di ritardo nell’avvio della differenziata oltre alla dipendenza nei confronti degli impianti di discarica privati. Alcuni dei quali, come Sicula Trasporti di Lentini, hanno un elevato costo di smaltimento a tonnellata che ricade sulla Srr e, di conseguenza, sulla cittadinanza.
Tra gli obiettivi del nuovo corso di Laudani c’è infatti intervenire su questo fronte. Attraverso due strade diverse ma che mirano a raggiungere lo stesso fine: da una parte interloquire con la Regione per poter far sì che i Comuni costretti a conferire a Lentini – tra cui Catania – possano immaginare tariffe più basse e, dall’altro, aumentare le performance sulla differenziata per conferire meno in discarica, oltre ad accelerare, per quanto possibile, per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica e compostaggio individuato nel Comune di Catania località Pantano D’Arci”.
La firma del contratto di progettazione con la Utres ambiente di Roma dovrebbe avvenire entro il mese di maggio, ci conferma Laudani. “Una volta siglato l’accordo – prosegue – andremo con il Comune di Catania a verificare il sito individuato e si darà avvio alla progettazione. Questo significa che, tra qualche anno, non solo Catania città ma tutta la Srr potrà usufruire di un impianto pubblico per il trattamento dell’organico”.
Un passo necessario per fare in modo che, prima o poi, la Tari più alta d’Italia possa essere diminuita. Lo dice chiaramente Laudani: l’unica cosa che possiamo fare come Srr – sottolinea – è portare la differenziata a percentuali maggiori, confrontandoci ad esempio sulle criticità emerse nel lotto Centro – a giorni formalizzeremo il contratto con il Consorzio Gema – e tentando di risolverle, mentre l’amministrazione comunale può tentare di recuperare l’alta evasione”. Oltre, appunto, a imbastire un dialogo con la Regione affinché Catania non debba pagare i 380 euro a tonnellata imposti da Sicula trasporti, rispetto ai 200 a tonnellata che si pagano a Enna.
Una tariffa, quella dell’impianto di Lentini, lievitata per via della necessità dell’impianto di esportare i rifiuti trattati fuori Regione. Costi scaricati sulle Srr e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini per cui proprio la Regione aveva assicurato ristori, per circa 45 milioni. Una missiva arrivata alle società confermerebbe la presenza di queste somme per i Comuni che conferiscono i rifiuti fuori regione, che per Laudani potrebbero essere utilizzati per aiutare gli enti che pagano di più. “La Regione ha infatti inviato una lettera ai comuni nella quale comunica che sono stati individuate delle risorse per ristorare in parte i Comuni – dice. Senza divisioni, perché la battaglia sui rifiuti non ha colore politico, bisogna lavorare affinché queste somme aiutino a invertire la tendenza”.
Una mano di aiuto potrà darla anche il Pnrr: sono 5 i progetti finanziati alla Srr del valore di un milione di euro ciascuno, per la realizzazione di centri di raccolta comunali nei Comuni di Santa Maria di Licodia, Paternò, Milo e Nicolosi, oltre a quello finanziato direttamente alla Società di regolamentazione rifiuti per l’informatizzazione nei processi di raccolta. Oltre a questi, ce ne sono altri relativi a comuni che hanno chiesto la delega alla presentazione. In più, vi è un altro finanziamento da recuperare: circa 5 milioni che Laudani dovrebbe riprendere da un accordo quadro tra Ministero, Regione e Conai, che assegna alla Srr Catania metropolitana 5 milioni che serviranno ad aumentare videosorvegliaza, a potenziare l’azione sul Comuni che ricadono all’interno del Parco dell’Etna, oltre alla formazione di ispettori ambientali e associazioni ambientali.
Tra gli altri obiettivi indicati da Laudani, anche quello di “garantire la continuità amministrativa e dare la possibilità a tutti i comuni di approvare il Pef – dice – dal momento che l’Arena prevede che la Srr debba autorizzare le varianti ai Piani finanziari.