Cronaca

Martina Gentile, “come una figlia” per il boss: il rapporto con la madre Laura e Messina Denaro

Il nome di Laura Bonafede era già assurta ai disonori della cronaca nel periodo successivo all’arresto, avvenuto il 16 gennaio scorso, di Matteo Messina Denaro. La documentazione acquisita dagli investigatori dimostra una “piena condivisione” da parte di Laura Bonafede della storia criminale del boss. Tale condivisione emerge, con tutta evidenza, anche dall’educazione impartita alla figlia Martina Gentile, la quale ugualmente manifesta nei suoi scritti di essere totalmente impregnata della “cultura” mafiosa, e, quel che è più grave, persino dall’intendimento di trasferire i suoi malsani “ideali” persino alla nipotina Dafne, figlia di Martina, laddove, in uno dei suoi messaggi al latitante, Laura Bonafede scrive “Mini cugino (Dafne, ndr) ti conoscerà dai miei racconti e da quelli di Tany (Martina, ndr) perché sei stato troppo importante per noi”.

Laura Bonafede, Messina Denaro, Martina Gentile: gli indizi

Laura Bonafede compare sia in filmato che la colloca all’interno di un esercizio commerciale mentre, davanti ad un banco di salumi e formaggi, parla con il boss allora latitante, sia tra le lettere e i “pizzini” dai quali risulta una fitta corrispondenza tra i due. In una missiva scritta all’allora latitante, Laura Bonafede non nascondeva di essere gelosa di un rapporto tra il boss e un’altra donna, Lorenza Ninfa Lanceri, moglie di Emanuele Bonafede, suo cugino, entrambi tratti in arresto lo scorso 16 marzo. Il giorno dopo, il 17 marzo, la maestra Laura Bonafede era ufficialmente indagata e il 20 marzo sospesa dalla scuola Capuana-Pardo di Castelvetrano in cui insegnava. Oggi sono scattate le manette e la sua detenzione.

Ulteriori documenti utili per datare e descrivere il rapporto tra Laura Bonafede, Matteo Messina Denaro e Martina Gentile, sono stati trovati all’interno di un vero e proprio diario che il boss avrebbe poi voluto destinare alla figlia naturale, Lorenza Alagna. Il diario in questione era stato regalato nel gennaio 2013 a Matteo Messina Denaro proprio da Laura e da Martina, che vi hanno scritto una dedica “20 gennaio 2013…per te e i tuoi pensieri…da me e Tan.”

Messina Denaro, dal canto suo, descriveva le donne con le eloquenti espressioni scrivendo “Questo libricino mi è stato regalato (con dedica) da due miei affetti, che stimo, che hanno fatto parte della mia vita. Hanno scelto Vincent, per voi Vangogh, perché sanno che è il mio pittore preferito, l’unico a dire il vero -le ringrazio entrambe”.

Martina contro Lorenza, la figlia “rinnegata”

Il rapporto tra Matteo Messina Denaro e Martina è particolare. Nelle sue lettere alle sorelle Giovanna e Rosalia, in più occasioni parla di Martina come di una figlia, contrapponendola alla figlia biologica, Lorenza Alagna, arrivando a scrivere “io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica, ma per me è mia figlia, e mi ha dato l’amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché l’ho insegnata io, se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile. È la ragazza che diceva ‘Il sole’. Che voglio dire? Che non sono stato solo e che sciacqualattuga (Lorenza, ndr) non significa più niente per me”.

Anche Martina Gentile “ha avuto rapporti consolidati con il latitante – scrive il Gip – sia di persona che attraverso scambi epistolari. Rapporti, al pari di quelli della madre, nascosti dall’utilizzo di più pseudonimi (“Tania”, Tany”, “Cromatina”…) che Martina Gentile ha concordato con Matteo Messina Denaro, iustappunto per avvolgere in una nebbia, e rendere irriconoscibile, non solo il suo legame con il latitante ma soprattutto la rete di assistenza alla clandestinità che ruotava, in definitiva, intorno ai tre cugini Bonafede, ed in particolare alla coppia Maloverso/Tramite (Bonafede Emanuele/Lanceri)”.

La relazione sentimentale con Laura Bonafede: due cuori e un “tugurio”

Dalla lettura di quanto scrive il gip Montalto emerge che il rapporto tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede non era solo un rapporto gerarchico all’interno dell’organizzazione mafiosa ma, con molta probabilità, appare evidente che tra i due ci fosse stata una relazione sentimentale.

In una lettera del 3 dicembre 2022, poco più di un mese prima dell’arresto dell’ex superlatitante, Laura Bonafede scrive “Tu sai che non piango facilmente ma è da un po’ di mesi che appena penso e parlo di Uomo piango e quando leggo e penso a Depry piango. È sinonimo di impotenza, non posso far niente per cambiare questa realtà” accostando, per importanza, la figura del padre Leonardo Bonafede (Uomo) a quella di Matteo Messina Denaro (Depry) specificando come, pensando a entrambi, avverta un intimo senso di commozione. Dalle indagini è emerso con nitidezza assoluta che Laura Bonafede era legata a Matteo Messina Denaro da un pluridecennale rapporto e aveva, in molte occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, talvolta in compagnia della figlia, tanto che loro stessi si definivano “una famiglia”.

Sono “numerosi e assai espliciti, che attestano l’esistenza dell’intimo rapporto tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro”, scrive il gip Montalto e aggiunge che “la donna, in un arco temporale sicuramente risalente sin dall’inizio della latitanza di Matteo Messina Denaro, ha inoltre condiviso con il capomafia trapanese esperienze di vita assai intense e coinvolgenti, non compatibili solo con fugaci incontri in luoghi pubblici”.

Galeotta fu la latitanza, si conoscevano dal 1996

Il primo contatto tra i due avvenne, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede, nel 1996, quando Matteo Messina Denaro era già latitante e viveva tale condizione insieme al padre Francesco, entrambi protetti da Leonardo Bonafede, che aveva “concesso” alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro, momento a partire dal quale era nato il loro rapporto, vissuto integralmente quindi durante la latitanza del castelvetranese. Non ultimo l’ulteriore riferimento a un luogo, indicato in codice come “tugurio”, dove Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede si davano periodicamente appuntamento, e al “limoneto”, luogo d’appuntamento in cui il latitante le aveva, a suo tempo, comunicato che al ritorno di Leonardo Bonafede e, successivamente, di Bamby (ragionevolmente il marito Salvatore Gentile), la loro relazione sarebbe dovuta cessare.

Laura Bonafede si è occupata delle concrete esigenze di vita di Matteo Messina Denaro giacché inserita nel circuito di comunicazione organizzato dal latitante ed era sicuramente a conoscenza della reale identità dei soggetti che lo componevano e dei relativi pseudonimi utilizzati (ad esempio Tramite, Maloverso).

L’appuntamento clandestino del sabato

Inoltre, aderendo pienamente al metodo clandestino di trasmissione delle informazioni, ha da sempre concordato con il latitante, utilizzando canali diversi dalla corrispondenza epistolare, di ricorrere a numerosi nomi in codice, nonché di far riferimento a sé stessa quale “amico” o quale “cugino”, dunque utilizzando il genere maschile e facendo allegorico riferimento a un fittizio rapporto amicale con Matteo Messina Denaro, anch’egli indicato con nomi di fantasia, tra tutti “Depry”.

Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro, nell’ultimo periodo della latitanza del capomafia trapanese, avevano programmato due appuntamenti fissi, uno da tenersi rigorosamente ogni sabato mattina alle 11 per un incontro fugace di persona, l’altro programmato per il lunedì e destinato allo scambio della corrispondenza clandestina.

Laura Bonafede conosceva tutti i luoghi di latitanza dell’ex boss

Dall’analisi dei manoscritti sequestrati è emerso anche che Laura Bonafede era a conoscenza da moltissimi anni dei vari luoghi dove il capomafia trapanese viveva da latitante – tanto da scrivere “fatto che sapevo dov’eri non potevi evitarlo comunque” – e che di tale intensissima frequentazione era sicuramente a conoscenza anche la figlia Martina Gentile. Dalla lunga lettera-diario scritta il 9 dicembre 2022 da Laura Bonafede si evince che quest’ultima aveva programmato di trascorrere del tempo “in modo rilassato” con Matteo Messina Denaro: segno assolutamente chiaro che l’odierna indagata, in epoche assai recenti, si era recata abitualmente in uno degli ultimi covi del latitante e che rimpiangeva momenti di relax trascorsi con l’ex boss “in televisione c’è: ‘Il Re Leone’, mi sarebbe piaciuto vederlo con Depry e ridere insieme alla frase: io rido in faccia al pericolo e il pericolo è il mio mestiere. Mi manca tutto, anche guardare un film assieme”.

Le forze dell’ordine erano i “nemici”

In un appunto datato 9 dicembre 2022, Laura Bonafede ha utilizzato, non per la prima volta, l’espressione “nemici” per identificare le forze dell’ordine. In quell’occasione, la donna ha raccontato di essersi recata, per ben due volte e nel giro di mezz’ora, nel suo “supermercato preferito” e di aver notato come, la seconda volta, era stata seguita da uno “sbirro”.

Sabato, 14 gennaio 2023 alle 11, l’ultimo incontro tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro. Luogo dell’incontro, come preannunciato nella lettera-diario di venerdì 13 gennaio, il supermercato. Poi l’arresto di Matteo Messina Denaro e oggi il suo.