Catania

Lavoro, a Catania monta la protesta dei navigator

“Noi esistiamo come persone, come lavoratori. E non ci stiamo a fare da bersaglio mobile dei politici di turno o di qualche testata giornalistica. Noi, i navigator, abbiamo superato una preselezione con 80 mila partecipanti, abbiamo affrontato a Roma una durissima prova scritta. Anche durante il lockdown, quindi, abbiamo messo a disposizione della collettività passione e competenza profilando nella sola Catania e provincia migliaia di persone.  Malgrado tutto, per la prima volta in Italia lavoratori vincitori di concorso vengono attaccati per pure beghe di partito”.

Così, i rappresentanti dei Navigator spiegano le ragioni del sit-in svolto stamattina dinanzi a Palazzo Minoriti in via Etnea a Catania. La manifestazione, realizzata in parallelo con le altre iniziative promosse in tutte le città italiane da Felsa Cisl-Nidil Cgil-UilTemp Uil, s’è conclusa con l’incontro tra il capo di gabinetto della Prefettura di Catania, Giuseppa Maria Spampinato, i segretari di Felsa e Nidil, Francesco Sottile e Edoardo Pagliaro, la delegata UilTemp Clementina Iuppa. Al sit-in hanno aderito i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Catania, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio  ed Enza Meli.

Nella provincia etnea sono 97 i Navigator attualmente in servizio, 2 mila 700 in Italia. Il 30 aprile scadranno i loro contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Le segreterie nazionali delle tre organizzazioni di categoria hanno indetto la giornata di mobilitazione perché “il Ministero del Lavoro, nonostante le ripetute sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, ha negato qualunque occasione di confronto per provare a condividere le soluzioni più adeguate in grado di creare i presupposti di continuità per questi collaboratori, nell’ambito di una più ampia revisione delle politiche attive del lavoro”.

“È sbagliato – sottolineano gli esponenti provinciali di Felsa, Nidil e UilTemp – ridurre l’attività a quella di … cercatori di occupazione per conto dei percettori di reddito di cittadinanza, perché noi da esperti di Politiche attive del Lavoro abbiamo fatto molto di più. Ad esempio, reinserire nel circuito dell’istruzione e della formazione i tantissimi catanesi che per mancanza di titoli rischiano l’emarginazione dal mercato o peggio. Non ci siamo mai risparmiati, anche a rischio della salute nostra e dei nostri familiari. In silenzio e a testa bassa, siamo andati avanti ascoltando critiche vigliacche e falsità.

Oggi, orgogliosamente diciamo che non siamo più disposti a subire questa caccia al Navigator ma soprattutto denunciamo il paradosso di chi per una manciata di voti vuole disperdere un importantissimo investimento di risorse pubbliche lasciando il nostro territorio e il resto del Paese senza un presidio fondamentale per la lotta alla disoccupazione, al disagio sociale, alla disperazione”.