Domanda e offerta di lavoro che camminano su binari paralleli senza mai incontrarsi e profili professionali sempre più difficili da reperire.
È su questi due aspetti che si consuma il dramma del mercato del lavoro siciliano.
Un mercato in continua evoluzione da una parte, lavoratori sempre meno qualificati dall’altra: una spirale da cui sembra impossibile uscire e che ha portato la Sicilia a scontare il triste primato di regione europea con il più basso tasso di occupazione dell’Ue (41,3%, fonte Eurostat).
Le soluzioni messe in campo dalla politica sembrano al momento orientate esclusivamente “all’ingrasso” dei Centri per l’impiego senza che queste strutture risultino dotate di strumentazioni informatiche adeguate né tanto meno collegate al mondo della formazione professionale regionale che intanto continua inesorabilmente a spendere ingenti risorse economiche nel tentativo di qualificare i giovani senza riuscire però a garantire… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI