PALERMO – In un comune del palermitano a Lercara Friddi la Regione ha messo in sicurezza dal dissesto idrogeologico il Colle Madore, rinomato per aver alimentato in passato l’economia della zona con i suoi giacimenti di zolfo e di gesso ma anche per il ritrovamento di un antico insediamento sicano che lo ha fatto diventare un sito archeologico. Negli anni 1995, 1998 e 2004 sono state condotte campagne di scavo, a cura della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, che hanno riportato alla luce un’antica area sacra (situata poco sotto la cima) affiancata da vani dedicati alla produzione metallurgica. I reperti rinvenuti negli scavi sono esposti presso il locale Museo civico. C’è però un altro aspetto che lo rende degno di attenzione ed è il movimento franoso che da una decina d’anni insiste sul versante che si trova ad est del centro abitato e dal quale continuano a staccarsi massi che mettono a repentaglio l’incolumità della gente e l’integrità delle abitazioni che si trovano a valle.
L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per realizzare l’intervento di messa in sicurezza ha stanziato un milione di euro e ha già avviato l’iter per acquisire il progetto esecutivo. La gara pubblicata dalla Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, si concluderà il prossimo tre novembre. Tra le opere in programma, c’è la costruzione di una barriera paramassi ai piedi del costone pericolante. Sarà necessario, inoltre, eliminare dalle pareti le porzioni di roccia instabili, procedere all’imbracatura di tutti quegli elementi che potrebbero subire un distacco ed eseguire una serie di interventi, anche sotto il profilo idraulico, che possano arrestare i fenomeni erosivi e ridare solidità al colle. Una volta completati i lavori, la zona potrà tornare fruibile ai visitatori.