MESSINA – Un’erosione inarrestabile che da oltre 10 anni ha cambiato la morfologia della costa e la vita stessa di tanti centri della zona sud. Galati Marina, circa 2000 abitanti, è sicuramente tra i villaggi più penalizzati con un chilometro e mezzo di costa che ogni anno viene erosa, mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini e la loro tranquillità specie se anziani o disabili, la stabilità delle loro abitazioni e la sopravvivenza delle attività commerciali.
Ci sono danni alle strutture con un intero campo di calcetto sparito, la distruzione di giardini, piazzali, recinti e muri perimetrali di case e condomini, ma anche danni all’economia del luogo legata all’indotto della pesca e del turismo. Così anche le piccole aziende pagano le conseguenze delle sciroccate, la cui forza erosiva è stata amplificata da interventi erronei da parte dell’uomo sui litorali vicini, dal lungomare di Santa margherita agli approdi di Tremestieri ai lavori sulla statale 114 che interessarono un Km e 200 metri di litorale con il posizionamento di una barriera sottomarina, di protezione per quel tratto, ma devastante per altri chilometri di costa.
Persino una bretella posizionata dalla ditta che ha fatto gli interventi, che doveva essere tolta dopo i lavori ma che è rimasta li per tre anni, ha contribuito all’erosione. Gli interventi tampone che sono stati finora messi in atto in tre step differenti, non sono serviti a molto, perché il mare ogni volta travolge tutto. Anche la barriera artificiale di recente costruzione, non ha protetto sufficientemente, tanto che il mare è tornato a invadere l’abitato. Servono interventi definitivi di messa in sicurezza. A chiederlo con forza sono un gruppo di cittadini che dopo numerose iniziative personali, tra cui gli appelli inascoltati rivolti al sindaco Cateno De Luca, hanno deciso di costituirsi in un comitato libero e spontaneo Salviamo Galati Marina.
“Siamo stanchi di questa situazione e non permetteremo che i disagi diventino l’ennesimo bancomat sulla pelle di noi cittadini. Il Comitato ha l’obiettivo di intraprendere ogni azione utile, – ha sottolineato il presidente Giulia Ingegneri -per mantenere sempre accesa l’attenzione sull’erosione costiera che non interessa solo Galati e attraverso l’interlocuzione con Enti ed Istituzioni fare rimuovere gli ostacoli che si interpongono agli interventi di salvaguardia del territorio”.
I rappresentanti del Comitato, come primo atto del loro impegno, hanno voluto incontrare il prefetto Maria Carmela Librizzi che ha confermato l’impegno del suo Ufficio per quanto di competenza, a soddisfare le richieste. Alla rappresentante del Governo è stata sollecitata attenzione in particolare sulla messa in sicurezza definitiva in tempi brevi del litorale di Galati oltre al ripristino delle aree erose.
“Pretendiamo notizie sul progetto di messa in sicurezza, e che al più presto inizino i lavori definitivi” ribadisce Giulia Ingegneri. Ci sono circa tre milioni di euro destinati a risolvere i problemi di erosione a Galati e Santa Margherita. C’è sembra anche il progetto esecutivo che riguardava opere per 4,5 milioni di euro da cui sono stati però stralciati interventi già effettuati per oltre un milione di euro che in tre tempi hanno solo tentato, visti i risultati non molto proficui, di mettere in sicurezza le parti di costa più vicine alle abitazioni. Con i 4 milioni e mezzo, si ipotizzava un opera di salvaguardia senza ricorrere a barriere frangiflutti, modello muraglia.
L’intervento, con il finanziamento rimasto, prevede una barriera soffolta che consentirà anche l’accoglimento del materiale di risulta dei dragaggi del porto di Tremestieri e che quindi permetterà un ripascimento della costa. Il progetto a sua volta era uno stralcio dello studio di fattibilità per la salvaguardia della costa di 31 milioni di euro avviato molti anni fa dal Genio Civile e passato al Comune che qualche anno fa ha commissionato studi specialistici sui fenomeni meteo marini e le sedimentazione.