Caltanissetta

San Cataldo, l’ex sindaco Modaffari è ricandidabile

SAN CATALDO (CL) – “Non può ritenersi che dalla condotta dell’Amministrazione emerga un qualche condizionamento della stessa da parte della criminalità organizzata locale, emergendo invece una condotta di segno opposto, finalizzata a far assumere ai dirigenti competenti provvedimenti a garanzia della trasparenza, dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione”. È quel che si legge nella sentenza del Tribunale sezione civile di Caltanissetta che ha respinto la proposta di incandidabilità degli ex amministratori del Comune avanzata dal ministero dell’Interno a seguito del decreto di scioglimento del Consiglio comunale avvenuta il 28 marzo 2019.

“La verità emerge sempre” ha scritto sulla propria pagina Facebook l’ex sindaco Giampiero Modaffari, che ha preferito non rilasciare altre dichiarazioni in merito alla vicenda che ha interessato lui e l’ex squadra dei suoi assessori: Angelo La Rosa, Salvatore Sberna, Maria Concetta Naro e Cataldo Riggi.

“Desidero parteciparvi – ha scritto l’ex primo cittadino – di una grande e bella notizia per la città di San Cataldo, notizia che finalmente lava una infamia, un’onta, una schedatura che non avrebbe mai dovuta essere posta in essere”.

Una decisione, quella dello scioglimento del Comune di San Cataldo, giunta a seguito dell’operazione “Pandora”, condotta dalla Forze dell’ordine, che ha interessato il settore dei rifiuti e quello edile. Irregolarità, quelle emerse negli otto mesi d’intense indagini, riguardanti la gara per l’assegnazione del servizio di igiene urbana (20 milioni di euro per sette anni), l’iter per riqualificare il rione Santa Fara per 5 milioni di euro con il contratto di quartiere, il servizio di tumulazione cimiteriale e l’affidamento del servizio di trasporto funebre per persone indigenti.

A seguito dell’emanazione del decreto di scioglimento il ministero dell’Interno ha trasmesso al Tribunale, con nota riservata del 30 aprile del 2019, la proposta di incandidabilità dell’ex sindaco e dei suoi assessori per le forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata in grado di compromettere la libera determinazione e l’imparzialità dell’Amministrazione.

“Nessun collegamento, neppure indiretto, ovvero alcun condizionamento da parte della criminalità organizzata” come si legge nella lunga sentenza che ha analizzato i settori emersi dell’indagine e riabilitato l’ex Giunta Modaffari. I cui componenti, a partire proprio dall’ex sindaco, se vorranno potranno partecipare alla prossime elezioni amministrative del Comune.