LICATA (AG) – In città è nato il primo presidio di South Working–Lavorare al Sud, all’interno dei locali di Make Hub, situati in centro storico e pronti a candidarsi come punto di riferimento per l’innovazione sul territorio comunale.
A dare il via al progetto sono South Working, Make Hub, Memento e la Consulta giovanile cittadina. “Licata – ha spiegato Mario Mirabile, vice presidente esecutivo, co-fondatore e project manager di South Working-Lavorare dal Sud – è ufficialmente un presidio South Working. Presentando tutte le infrastrutture da noi richieste, potrà essere il luogo da cui lavorare, contribuendo allo sviluppo del Sud e delle aree marginali italiane. Make hub sarà il luogo in cui la comunità locale e i South Worker si incontreranno per portare nuove idee e progetti”.
Un luogo inclusivo che ha avuto inizio da un’idea dell’ex assessore comunale alle Politiche giovanili, allo Sport, Turismo e Spettacolo, Decimo Agnello. “Sono molto contento – ha commentato l’ex rappresentante della Giunta comunale – di questo traguardo. La delega assessoriale alle Politiche giovanili mi ha permesso di conoscere meglio South Working e tutto quel movimento di pensiero che ruota attorno al concetto di smart working. La promozione del lavoro agile nei territori del Sud, o meglio nelle realtà periferiche, non solo geograficamente ma anche infrastrutturalmente, può diventare uno strumento di rilancio economico. È una scommessa e io ho creduto in questa nuova opportunità che Mario Mirabile mi ha trasmesso”.
“A Licata – ha aggiunto – abbiamo avuto la fortuna di avere già una struttura, che è anche una comunità di affermati professionisti provenienti da diverse parti del mondo, Make Hub, e il suo fondatore Angelo Sanfilippo ha immediatamente accettato la mia proposta. Dall’incontro tra South Working e Make Hub è subito nata quella intesa che ha portato alla nascita della partnership che coinvolge altre realtà del territorio licatese”.
“Auspico – ha concluso – che l’Amministrazione comunale porti avanti quanto da me iniziato e che supporti nel tempo un’iniziativa che potrebbe avere importanti ricadute per l’economia e lo sviluppo della città”.
Con questa intesa si è voluto mettere al centro dell’azione sul territorio un presidio di comunità, capace di venire incontro alla crescente domanda di lavoro da remoto, soprattutto da parte di tanti giovani che, pur avendo contratti o collaborazioni con ditte ubicate in altre parti d’Italia o all’estero, hanno la possibilità di sfruttare le opportunità del lavoro agile.