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Tortura e sequestro di persona. Queste le accuse più gravi ipotizzate nei
confronti di tre uomini licatesi considerati responsabili di minacce, violenze e sevizie sadiche ai danni di malcapitati.
I fatti si sono svolti a Licata e sono stati ripresi con i cellulari in alcuni video
che condivisi su diverse piattaforme di social network hanno consentito ai
Carabinieri della locale Compagnia di avviare le indagini attribuendo precise e puntuali responsabilità ai singoli appartenenti al “branco” che si divertiva a colpire e vessare soggetti deboli e di minorata difesa.
Come emerge anche dai video, si denota una cattiveria ingiustificata ed una cultura senza dubbio sbagliata di considerare l’altro meno forte, uno scarto da colpire e da ridicolizzare fino al punto di divenire oggetto di comportamenti disumani e degradanti al solo fine di ottenere qualche like in più.
I provvedimenti di fermo, decisi dalla procura di Agrigento, sono stati eseguiti nella notte e sono stati accompagnati da diverse perquisizioni finalizzate a proseguire le indagini per risalire all’identificazione dell’intero gruppo e all’acquisizione di ulteriori elementi probatori.
I militari operanti hanno appurato che una delle vittime in pieno giorno ed in pieno centro è stato deriso, legato, tipo “imballaggio”, con del nastro adesivo e lasciato sul marciapiedi nell’indifferenza collettiva.
Le vittime, peraltro, puntualmente venivano minacciate a rimanere in silenzio e a non rivolgersi alle Forze dell’Ordine.
I tre uomini, A.C. classe 1994, G.S. classe 1997 e A.M.S. classe 1984, sono
stati condotti presso la Casa Circondariale di Agrigento dove rimarranno a
disposizione dell’Autorità giudiziaria.