MESSINA – Liana Cannata è la più giovane componente della Giunta comunale, e non solo anagraficamente. Cannata, infatti, è entrata nella Giunta solo due anni fa con deleghe alle Politiche giovanili, Pari opportunità, Baratto amministrativo e Banca del tempo.
Laureata in Scienze politiche, ha frequentato un corso di Drafting legislativo a Roma. Tornata in seguito a Messina, ha lavorato nell’azienda di famiglia ma voleva seguire la sua vocazione: fare attivamente politica candidandosi. Del progetto di Cateno De Luca l’ha affascinata il coraggio del leader di Sud chiama Nord di rompere gli schemi e le logiche partitiche tradizionali per un percorso mirato alla buona amministrazione in Sicilia.
Ci tiene particolarmente ad essere chiamata assessora: “Abbiamo un gap importante da colmare, non è una questione personale, c’è la necessità di sottolineare il femminile, il linguaggio accompagna i cambiamenti”. Fa parte del Coordinamento Anci Sicilia giovani ed è vicecoordinatrice della Commissione speciale ad hoc che si è costituita, “per dare al mondo giovanile risposte concrete e sistemiche a partire dal livello regionale”
Lei da un approccio trasversale alle Politiche giovanili, in che modo?
“Vogliamo promuovere un cambiamento culturale, mi interfaccio con tutti i miei colleghi, se si parla di giovani si parla di sport, di lavoro, di turismo, di un piano per il futuro della città. Molte iniziative coinvolgono settori diversi, come la festa degli artisti di strada. Su questo tema abbiamo approvato un regolamento, che c’era ma al quale non era stata mai data attuazione. Adesso, invece, basta accedere al portale del Comune e registrarsi per esibirsi su tutto il territorio comunale. Nel frattempo si è costituito un comitato spontaneo di artisti, con cui abbiamo fatto la Via degli artisti, localizzandola a Piazza Immacolata di marmo. Con Officina del sole e Street art Messina, andiamo nei luoghi più rappresentativi della città, li raccontiamo attraverso passeggiate culturali ed estemporanee d’arte”.
Quali sono i traguardi più importanti raggiunti in questi due anni?
“YungMe è sicuramente uno di questi. Si tratta di un portale che dà la possibilità ai giovani di avere tutte le informazioni che li riguardano dai bonus alla formazione, dagli eventi al lavoro. Abbiamo con testimonial importanti workshop. A Messina c’è un mondo sconfinato, al contrario di ciò che si racconta. La nostra mission è fare incontrare i giovani e le opportunità che qui possono avere. C’è una cesura con il nostro passato, invece bisogna recuperare l’orgoglio di essere messinesi. All’interno del Pon metro plus abbiamo messo un progetto pluriennale di accompagnamento alla formazione e acquisizione di skills che possono sfociare in occasioni di lavoro. Abbiamo istituito la Consulta giovanile, se ne parlava dal 2013, ma solo adesso è stato approvato in Consiglio. Ci sono appuntamenti fissi ogni quarto giovedì del mese ma vogliamo anche intercettare quei giovani che non sono strutturati in organizzazioni ma che vogliono partecipare. Sono nove associazioni aderenti, altre dieci hanno fatto richiesta di iscrizione. Sono inseriti come membri senza diritto di voto l’assessore/a alle politiche giovanili e un/a giovane componente della Commissione consiliare, per un raccordo con le istituzioni”.
Come si è concretizzata la delega delle pari opportunità?
“Abbiamo costituito una rete tra Cug e Cpo, unico esempio nel panorama nazionale, per una più forte sensibilizzazione all’interno dei vari Enti, ma anche verso l’esterno, con iniziative congiunte. Abbiamo il progetto GenProcure finanziato dal programma europeo Urbact IV per due anni, che mira ad individuare strumenti per utilizzare la spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi per una più compiuta attuazione delle politiche di genere nel mondo del lavoro. C’è un’azione congiunta con le partecipate per la certificazione di parità. Siamo i secondi in Italia ed i primi in Sicilia ad avere adottato il regolamento della carriera Alias per i dipendenti comunali per persone transgender”.
Sul Baratto amministrativo sono stati fatti passi avanti?
“A febbraio abbiamo approvato il regolamento in Consiglio, ora dovremmo attivarlo nei vari dipartimenti e prevedere una somma in bilancio. Tra le deleghe di innovazione sociale c’è anche quella della banca del tempo. A Messina abbiamo la Banca del tempo Zancle solidale con la quale abbiamo firmato un protocollo di intesa per prevedere sportelli nelle Municipalità e sostituire così la prassi del ‘buon vicinato’, sempre più in disuso, con un sistema dove si scambia tempo e competenze e che può combattere anche la marginalizzazione. Stiamo cercando di coinvolgere anche gruppi parrocchiali e associativi”.
A cosa tiene particolarmente nel suo lavoro di assessora?
“Voglio strutturare quello che ho fatto in modo che si consolidi nel tempo, che restino i risultati, a prescindere da me. Se si vuole creare un cambiamento culturale, incidere sulle dinamiche amministrative, volere bene a questa città, bisogna creare qualcosa che viva e si consolidi”.