Cinema

Lino Banfi: “Avevo debiti con gli usurai, mia moglie mi salvò”

E’ difficile spiegare come uno si sente. Come ho detto a Maria De Filippi, abbiamo avuto più o meno lo stesso destino negli stessi giorni, come se si fosse staccata una cosa da te. Passerà, ma non è facile. Faccio l’esempio di una foto: se la strappi puoi unirla con qualsiasi tipo di colla, ma resta staccata. Più tardi succede e più pensi al tempo che hai trascorso con lei”. Lino Banfi a ‘Non stop News’ su Rtl 102.5 con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lonigro torna a parlare dopo la morte di sua moglie Lucia, scomparsa il 22 febbraio scorso.

Il racconto dell’attore

Banfi poi racconta come la moglie lo salvò dagli usurai: “Capii che il mestiere era duro, fare l’attore con il cabaret era praticamente impossibile. Mandavo, lo ricordo bene, ogni mese i soldi a mia moglie e a nostra figlia – dice – I soldi non bastavano mai. Avevo molti debiti con i ‘cravattari’ (usurai ndr), venivano a prendersi qualsiasi cosa per saldare le rate. Dovevo rimanere a Roma a tutti i costi e allora mi resi conto che non potevo fare questo lavoro. Andai sulla Tiburtina per dare fuoco al baule con tutti gli abiti di scena, i manifesti, le fotografie e l’armamentario dell’avanspettacolo”, ricorda a ‘Non stop News’.

Il posto da usciere in banca

“Andai a parlare con un senatore della Democrazia Cristiana, amico di mio padre, che mi avrebbe aiutato – prosegue Banfi – Mi promise un posto come usciere in una banca. Tornai a casa e raccontati tutto a mia moglie, non dormimmo di notte. Lei mi guardò e mi disse: “Perché devo avere accanto un marito triste? Mia moglie non ha mai pensato al posto fisso: voleva un marito felice. Presi coraggio e ricominciai a fare cabaret. Devo tutto a lei”, conclude.