Catania

Catania e il lungomare transennato, negato da anni ai catanesi – VIDEO

Ormai da troppi anni Catania ha un tratto del suo bellissimo lungomare – quello di fronte l’hotel Plaza – negato ai cittadini a causa della scogliera pericolante, e per questo transennato. Inagibile. Cancellato. Dimenticato.

Un lungo tratto di mare, una vasta area panoramicissima ridotta a pericolosa carcassa da nascondere e di cui vergognarsi.

Il mare a Catania come un miraggio

Il mare a Catania è quasi un miraggio nonostante la città ci si affacci, molto è il cemento che divide l’acqua marina dai catanesi.

Sarebbe necessario un piano programmatico di sviluppo dell’intero lungomare in cui inserire anche la riqualificazione di piazza Tricolore e piazza Nettuno oltre alla valorizzazione sociale e turistica del Monumento ai Caduti e delle due Garitte Spagnole.

Ma ad oggi nessun progetto è stato presentato per la riqualificazione e la messa in sicurezza.  Non ci sono finanziamenti, è cosa risaputa.

Un lungomare in pietra lavica unico nel suo genere

“Un lungomare in pietra lavica, unico nel suo genere, che non offre la possibilità di vedere il mare, di viverlo, è vergognoso. – ci dice l’ex consigliere comunale Giuseppe Catalano che già in passato si era interessato alla questione – Non si valorizza un luogo che potrebbe rappresentare per i Catanesi e i turisti un punto di interesse. Reputo che le passate e l’attuale  amministrazione della nostra Città non hanno mai avuto interesse per dare dignità, sicurezza e fruizione a questo meraviglioso luogo”.

L’assessore Trantino: “Il Pnrr per riqualificare l’intero water front”

Sull’argomento abbiamo sentito l’assessore Enrico Trantino che ha le deleghe ai lavori pubblici, al decoro e all’arredo urbano. “Sulla zona in questione non esistono, che a me risultino, progetti specifici. In ogni caso non disporremmo delle risorse per finanziarli. Invece, siamo stati ammessi a un bando per cinque studi di fattibilità per un importo complessivo di 1.800.000 euro. Considerato che si tratta di fondi PNRR, è ragionevole presumere che verranno successivamente stanziate le somme per la realizzazione delle opere. Gli studi di fattibilità che abbiamo chiesto di finanziarci riguardano anche l’intero water front. Per cui è facile immaginare che si cercherà una soluzione per le aree oggi transennate, sempre se il consolidamento e la messa in sicurezza saranno economicamente sostenibili”.

Dario Raffaele