Da oggi il boss Giovanni Battista Badalamenti, 69 anni, residente da tempo in America, è ufficialmente latitante.
Non lo cercano soltanto in Italia, ma anche negli Stati Uniti.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Filippo Serio ha dichiarato ufficialmente la latitanza del noto boss, originario di Torretta (PA) e sfuggito al blitz della Polizia di Stato e dell’FBI che ha fatto luce sui contatti esistenti tra Cosa nostra siciliana e la mafia statunitense. Nei suoi confronti esiste un mandato di cattura, disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Pare che lo scorso luglio, il boss avesse parlato – in una telefonata intercettata dalle forze dell’ordine – di un incontro con Matteo Messina Denaro (ora deceduto, ma all’epoca dei fatti ancora latitante).
Giovanni Battista Badalamenti è solo uno dei tanti nomi emersi nell’ambito della maxi indagine antimafia, che ha mostrato il profondo legame tra la criminalità organizzata siciliana e quella statunitense. In particolare, sembra che il personaggio chiave in questo ambito fosse Francesco Rappa, 81 anni, storico capomafia della famiglia di Borgetto, tra i destinatari di provvedimento dopo l’operazione condotta dalla Squadra Mobile, Sco e Fbi, tra il capoluogo siciliano e New York.
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