Allerta smog in 13 città italiane al centro della campagna Clean Cities, comprese le siciliane Catania e Palermo. Nessuna – assolutamente nessuna – rispetta i valori suggeriti dall’Oms in termini di qualità d’aria: lo conferma il report “Mal’Aria 2022 – edizione autunnale” di Legambiente, che fa emergere un quadro non proprio positivo della lotta all’inquinamento in Italia.
Dal report, pubblicato dagli scorsi giorni, emerge anche come nel Bel Paese la ripresa post-Covid sia stata “più inquinata” del 2019. Tra fenomeni climatici estremi, smog e l’innumerevole serie di problemi ambientali recenti, la lotta alle emissioni inquinanti sembra essere in una fase di “stallo”.
Nel report di Legambiente, si legge: “L’analisi delle 13 città prese in esame in questo report, nella parte relativa ai principali inquinanti atmosferici (polveri sottili – PM10 e 2.5, e biossido di azoto – NO2), evidenzia come in molti casi la situazione sia già da codice rosso e in molti altri casi sia già critica”.
Per quanto riguarda il PM10, le città potrebbero sforare la quantità massima consentita (50 microgrammi per metro cubo) non più di 35 giorni all’anno. Questa cifra è stata abbondantemente superata da 3 città, in codice rosso: Torino (69 sforamenti), Milano (54) e Roma (47). C’è invece un codice giallo, con giornate di sforamento molto vicine al limite consentito, nelle seguenti città: Parma (25), Bergamo e Roma (23) e, infine, Bologna (17). A chiudere la classifica delle 13 città incluse nel rapporto “Mal’Aria 2022 – edizione autunnale” ci sono le due principali città della Sicilia, Palermo (15 sforamenti, +87%) e Catania (11 sforamenti, +75%), Prato (15), Perugia (11) e Firenze (10).
Per il PM2.5, lo scostamento dai valori suggeriti dall’Oms oscilla tra +123% (Roma) e +340% (Torino e Bergamo). Preoccupante la posizione di Catania, che registra un triste +160%. Per quanto riguarda la presenza di biossido d’azoto, la situazione risulta da “codice rosso” per le città di Parma, Genova e Milano.
“Mal’Aria” 2022 dedica anche uno spazio al capoluogo etneo. Le informazioni che emergono sulla mobilità sostenibile e le misure anti-inquinamento, però, non sembrano proprio positive. Nello specifico, Legambiente dichiara che:
A proposito del trasporto “rapido di massa”, nel report “Mal’Aria 2022” si legge dello “stato pessimo delle linee ferroviarie siciliane”. Tuttavia, sono due le eccezioni positive: l’offerta da parte di Trenitalia della nuova (14 anni fa) linea metropolitana e gli abbonamenti scontati per gli studenti universitari. Si potrebbe aggiungere, a queste considerazioni, anche il successo dell’abbonamento “Catania To Go“, mirato proprio a incentivare la mobilità sostenibile e l’uso dei mezzi pubblici.
Attraverso i dati sopra esposti, Legambiente presenta nel report “Mal’Aria 2022 – edizione autunnale” un quadro disastroso dell’Italia sul fronte della lotta all’inquinamento dell’aria.
“Nella prima parte del 2022 la situazione cronica di emergenza smog nei centri urbani non si è purtroppo
placata rispetto all’anno precedente, almeno per tutto il periodo invernale. E ora che siamo alle porte
del secondo periodo critico, quello autunnale, è importante capire da che livello di ‘allerta’ si parte per
poter intervenire tempestivamente”, si legge nella sezione “2022: l’inquinamento che ci aspetta” del report.
“È stato un errore allentare le misure antinquinamento negli anni della pandemia. La ripartenza si preannuncia peggiore”, ha commentato Andrea Poggio, responsabile Mobilità di Legambiente. A danno ormai fatto, la soluzione appare sempre e solo una: agire e imporre limiti per salvare l’ambiente.
Legambiente, nel comunicato allegato al report, presenta una serie di potenziali strumenti per contrastare l’inquinamento:
“L’Europa sta cambiando approccio nella lotta all’inquinamento, in Italia dovremmo fare altrettanto”, spiega Legambiente, sperando di vedere l’Italia – e non solo la Sicilia – reagire di fronte ai dati spaventosi sull’inquinamento e i potenziali problemi ambientali a esso collegati.
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