Il Governo ha deliberato, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, a favore della Regione Siciliana un ulteriore stanziamento di 35 milioni e 600 mila euro per gli eventi calamitosi che hanno colpito alcuni Comuni isolani dall’ottobre 2021 al gennaio 2022 in otto province su nove.
“Le risorse – chiarisce Musumeci – si aggiungono ai quasi trenta milioni deliberati con più atti negli ultimi due anni”.
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In particolare, 6 milioni di euro sono stati destinati con delibera del Consiglio dei ministri del dicembre 2021, quando è stato dichiarato, per 12 mesi, lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei mesi ottobre e novembre per gli interventi urgenti.
Con successiva delibera del Consiglio dei ministri del maggio 2022, lo stato di emergenza nazionale è stato esteso al territorio di altri Comuni, per gli eventi meteorologici verificatisi dal novembre 2021 al gennaio 2022, prevedendo uno stanziamento di 740mila euro, per l’attuazione dei primi interventi urgenti, per l’assistenza e soccorso alla popolazione e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, attività di gestione dei rifiuti e delle macerie.
Nel dicembre 2022 il Governo ha prorogato per 12 mesi lo stato di emergenza, e nel marzo scorso, lo stanziamento di risorse è stato integrato di 23 milioni di euro, per il completamento delle attività di assistenza e soccorso alla popolazione e alle misure economiche di sostegno al tessuto economico e sociale.
“A seguito di una richiesta della Regione – spiega il ministro Nello Musumeci – avanzata nel maggio 2022 di ulteriore ricognizione dei fabbisogni per le misure urgenti relative agli interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo, il nostro Dipartimento nazionale della Protezione civile ha ritenuto che la Regione, sulla base dell’istruttoria tecnico-amministrativa condotta, potesse far fronte ai fabbisogni valutati ammissibili, con la somma di 35 milioni e 600 mila euro. Ed è quella, ritenuta congrua, deliberata dal Governo”.