Nella giornata del 29 aprile 2024, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Squadra Mobile della locale Questura ha eseguito un’ordinanza di arresto a carico di una 39enne e un 41enne ritenuti responsabili dei reati di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale di gruppo.
Per la 39enne le autorità hanno disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, per l’uomo la custodia in carcere.
Le indagini, coordinate dalla Procura etnea ed eseguite dalla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come i due destinatari della misura sarebbero gli autori di gravi condotte illecite ai danni di una donna moldava giunta in Italia da qualche mese in cerca di un’occupazione lavorativa.
L’indagine è partita lo scorso 4 aprile, quando la Squadra Mobile ha ricevuto dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, una segnalazione su “possibili maltrattamenti nei confronti della cittadina moldava”.
Lo scorso 5 aprile, il personale della III Sezione Investigativa – “Reati contro la persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” della locale Squadra Mobile – ha rintracciato nel Comune di Bronte (CT) sia la cittadina moldava che i due accusati.
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Le indagini, consistenti, tra l’altro, nella testimonianza della vittima, hanno consentito di far emergere i reiterati maltrattamenti, le lesioni personali subìte dalla donna, consistite in una “frattura scomposta, pluriframmentaria estremità acromiale della clavicola sinistra”, con prognosi di 30 giorni e perfino in un episodio di violenza sessuale da parte dei due rumeni. La 39enne avrebbe video ripreso alcune fasi dello stupro con il proprio cellulare, posto sotto sequestro.
Dopo le dovute investigazioni, lo scorso 6 aprile, la persona offesa è stata condotta in una struttura di protezione. Il 29 aprile, invece, gli arresti. L’autorità giudiziaria ha deciso di sottoporre la donna ai domiciliari e l’uomo alla custodia cautelare nel carcere di piazza Lanza di Catania.