Politica

Manifesti per il 25 aprile oscurati a Paternò, il sindaco Naso: “Nessuna censura”

“Leggo con estremo stupore ed amarezza quanto viene pubblicato da certa stampa locale e nazionale circa la pubblicazione di alcuni manifesti riguardanti le commemorazioni del 25 aprile a Paternò. Ho letto di “censura”, di “regime” e di molto altro che non intendo riportare ulteriormente in questa sede. Intendo smentire categoricamente le ricostruzioni che descrivono l’amministrazione comunale della città di Paternò ed il sottoscritto nella qualità di sindaco quali promotori di azioni di censura e di limitazione della libertà di espressione“.

Lo ha scritto su Facebook Nino Naso, sindaco di Paternò (Catania), difendendo la propria decisione di rimuovere nella città etnea i manifesti che annunciavano un flash mob sulla Festa della Liberazione con tema “La storia non si cambia, si studia! Porta un libro di storia da regalare a Ignazio La Russa”.

Nei giorni scorsi il presidente del Senato La Russa, originario di Paternò, aveva dichiarato, riferendosi alla ricorrenza del 25 aprile, che “nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo“.

“Preservata integrità istituzionale di La Russa”

“Con la mia ordinanza di defissione immediata di alcuni manifesti firmati dal Pd apparsi negli stalli comunali autorizzati dall’Ente Pubblico ho inteso esclusivamente preservare, da massima istituzione civile cittadina, l’integrità istituzionale della seconda carica dello Stato Italiano da affermazioni che ho ritenuto e continuo a ritenere gravi, apparse nei già citati manifesti firmati dal Partito Democratico”.

“Avrei fatto lo stesso anche con altro colore politico”

“A scanso di ogni equivoco, dico a chiare lettere che avrei senza dubbio assunto eguale atteggiamento anche se il presidente del Senato fosse stato di segno politico differente”.

“Ed inoltre corre l’obbligo di ricordare la condotta di questa amministrazione quando mesi fa vennero affissi manifesti che inneggiavano alla marcia su Roma: stabilimmo la defissione immediata ed in quell’occasione si sollevò solo l’indignazione mia e di tutta l’amministrazione comunale, a differenza di tutta la politica cittadina, tra lo sgomento generale della cittadinanza”, ha scritto ancora il sindaco di Paternò.