Una delle novità in discussione in vista dell’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2025 riguarda il fatto che potrebbero esserci meno tasse nel 2025 per chi guadagna più di 28mila euro euro. Nello specifico si tratta di un percorso iniziato lo scorso anno quando da quattro aliquote e scaglioni si è passati a tre accorpando il primo e secondo scaglione di reddito per andare a tutelare le fasce più deboli della popolazione. L’intervento a cui si mira nel 2025, invece, riguardano una riduzione del peso dell’Irpef.
Una delle ipotesi più accreditate in vista della Manovra 2025 riguarda la riduzione del secondo scaglione di reddito, quello che si riferisce a chi guadagna tra 28mila e 50mila euro. Per queste tipologie di reddito oggi è prevista un’aliquota al 35%.L’ipotesi vorrebbe che questa aliquota sia abbassata di due punti percentuali portandola dal 35% al 33%.
Taglio tasse solo per chi guadagna oltre 50.000 euroL’intervento dello scorso anno ha portato all’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito sotto un’unica aliquota, quella del 23%. L’intervento di quest’anno, invece, potrebbe essere mirato a chi guadagna oltre 50.000 euro e non ha beneficiato della sforbiciata dello scorso anno (a causa dell’inserimento della franchigia di 260 euro sulle detrazioni che ha annullato il risparmio sull’Irpef).Intervenire sull’aliquota al 43% per limitare la tassazione dell’ultimo scaglione sembra molto inverosimile, visto che l’intervento richiederebbe molte risorse che, oggi, non ci sono.
L’obiettivo, quindi, è quello di intervenire soprattutto a favore di chi ha redditi compresi tra 50mila e 60mila euro, anche se primariamente è intenzione del Governo destinare le risorse ai redditi più bassi. Agire sui redditi del ceto medio (che non rientra in quello ricco) potrebbe, secondo quanto fatto trapelare, essere non solo un intervento dettato da ragioni di equità fiscale ma anche di ordine economico per gli effetti che il taglio delle tasse potrebbe avere sulla domanda interna.
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