Brevi-Politica

Mario Barbuto, “In campo con la Lega per dare voce a invisibili”

PALERMO – “Palermo, Sicilia, Italia”. Con questo slogan corre nell’uninominale, nel capoluogo siciliano Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, voluto in lista dalla Lega di Matteo Salvini, che ha annunciato il suo nome prima di rendere note le liste definitive, già nelle scorse settimane. E dalla sua terra di origine, Barbuto, chiede agli elettori di dargli l’ok – i voti del centrodestra unito – “per poter auto-rappresentare 5 milioni di invisibili, le persone con disabilità e fragilità varie”.
Nel passato, nel ‘95, nella città di residenza, a Bologna, Barbuto fu consigliere comunale col il Pds. “Era una candidatura autonoma – ricorda intervistato dall’AdnKronos – rispetto gli amici di allora, e abbiamo fatto anche qualcosa di buono, ma la sinistra di oggi parla tanto delle tematiche sociali, ma poi realizza poco”.
“Si intestano battaglie ma poi i risultati concreti sono davvero minimi”, è la critica a Letta e agli altri del centrosinistra: “Per loro vengono prima i no, anche sul ministero della Disabilità diciamo che erano scettici”.

Pochi fatti ma anche posizioni ideologiche: “Al primo posto dei loro programmi non ci sono proposte, ma la paura del fascismo, i possibili rischi per la democrazia, cose evocate che non hanno alcuna realtà”.

Salvini e la Lega hanno sempre mostrato attenzione per le disabilità – aggiunge – la ministra Stefani e prima ancora la Locatelli sono state sempre in campo, Lis, il linguaggio dei segni finalmente riconosciuta, e disability card sono risultati raggiunti, non parole rimaste senza realtà”. Salvini non mi ha chiesto di prendere alcuna tessera, il nostro è un patto tra persone per bene che si stimano”.