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Mario Biondi e il suo nuovo album “Dare”, un progetto eterogeneo

Ospite in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, l’artista catanese Mario Biondi ha raccontato di sé e del nuovo album “Dare”, uscito in occasione del suo cinquantesimo compleanno.

Mario, sei cresciuto a pane e musica, ma quando è scattata realmente in te la passione per la musica?

“La scintilla credo sia scattata intorno ai 15-16 anni, dopo che per un periodo avevo accantonato la musica.  A sedici anni ho cominciato a fare piano-bar nei locali catanesi e poi è stato tutto un crescendo.”

Dal 2004 la tua carriera è stata un susseguirsi di successi. Tra tutte le esperienze ricordiamo le partecipazioni al Festival di Sanremo ed il doppiaggio per la Disney in occasione di Aristogatti.

“Sono state esperienze meravigliose dove ho conosciuto bellissime persone, ricche di talento e straordinarie nel loro lavoro.”

Venendo al presente, è da poco uscito il secondo singolo estratto dal tuo nuovo album “Dare”. Quali sono le novità legate all’album?

“E’ un progetto eterogeneo, dove ci sono diversi ingredienti. Alcuni che mi hanno portato fortuna nel corso degli anni, ripescando anche alcuni brani che avevo conservati nel cassetto, altri del tutto innovativi.”

Mario Biondi tra l’altro è anche impegnato nel sociale, una bella iniziativa infatti è quella legata alla città di Messina insieme ad altri artisti.

“E’ stato del tutto casuale. Io ero ospite in una trasmissione Rai. Prima del mio intervento, ci fu un messaggio lanciato da Nino Frassica che parlò di tutti i problemi attuali legati al covid, in una realtà surreale come le baraccopoli di Messina dove ci sono bambini in gravi disagi di salute e diversi malati terminali.

Ho deciso quindi di radunare diversi colleghi, anche internazionali, che si sono messi subito a disposizione per creare questa canzone. E’ stato molto piacevole trovare tutta questa solidarietà.”

Chi è Mario Biondi quando non è in sala registrazione o sul palco?

“Sono sempre io (ride ndr). Non ho maschere, credo di essere sempre la stessa persona. Quando non sono sul palco mi occupo di automobili, a cui sono molto appassionato. Mi informo spesso sulle ultime novità legate alle auto elettriche e sto lavorando anche ad una trasmissione per quest’autunno legata ai motori.”

Infine uno sguardo al futuro.

“Non riesco a stare fermo. Sicuramente stiamo aspettando che tutto si sblocchi e che si ritorni presto alla normalità. Speriamo che in estate avvenga un miracolo e che si possa tornare a realizzare qualche live. Io e la mia squadra siamo fermi da due anni. Oltre alla parte economica, subentra anche un fattore psicologico. Infatti noi lavorando circa 80-100 giorni l’anno insieme, siamo ormai una seconda famiglia e stare lontani è spiacevole.”

Antonio Licitra