Cronaca

Marmolada, Draghi: “Oggi l’Italia piange le vittime”

“L’Italia oggi piange le vittime” della tragedia sulla Marmolada, “e il governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere di provvedimenti affinché quanto” successo ieri “abbia una probabilità bassissima di succedere o possa essere addirittura evitato”. Così il premier Mario Draghi, durante un punto stampa a Canazei con le autorità locali.

Un dramma imprevedibile, il ringraziamento ai soccorsi

“Questo è un dramma che certamente ha dell’imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica”. prosegue il premier Mario Draghi e poi ancora – . Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questo giorno e mezzo: la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, il soccorso alpino, le autorità sanitaria e i volontari, ringraziarli tutti per la loro generosità, la loro professionalità e il loro coraggio, perché come sapere queste operazioni si svolgono in una situazione di grande pericolo”.

La dinamica e le cause della tragedia

Oltre 300 chilometri orari. È questa la velocità raggiunta da sassi e ghiaccio che si sono distaccati all’improvviso dal ghiacciaio della Marmolada, il più esteso delle Dolomiti, e scesi verso valle. Ma cosa è successo esattamente e quali sono le cause?

L’enorme cascata di ghiaccio e roccia proviene, in gergo tecnico, dal seracco, ossia una formazione tipica di un ghiacciaio a forma di pinnacolo o torre dovuta all’apertura di crepacci.

In questo caso, il seracco, si è staccato dal ghiacciaio, trasformandosi appunto in una cascata dalle caratteristiche davvero eccezionali: il fronte iniziale, composto principalmente da materiale solido (la neve era pochissima) era di circa 200 metri, con un’altezza di 60 e una profondità di 80 metri, ed è sceso con una pendenza di 45 gradi a 300 chilometri orari per 500metri circa.