Trapani

Marsala, il caso della “classe-ghetto”: 22 bambini tutti figli di pregiudicati

La fondazione Openpolis afferma, in uno studio, che in Sicilia nel 2020 la dispersione scolastica ha raggiunto il 19,4%. La pandemia non ha di certo aiutato. E non aiutano nemmeno i casi di ghettizzazione degli studenti, soprattutto quando sono molto piccoli. Parte da qui ‘l’inchiesta’ della Commissione Antimafia della Regione Sicilia, presieduta da Claudio Fava, che ha condotto un approfondimento ascoltando diversi magistrati minorili dell’isola, dirigenti scolastici, associazioni. E si è scoperto un vaso di Pandora.

La scuola di Sappusi

Il caso più eclatante al momento è quello emerso dalle dichiarazioni del referente di Libera in Provincia di Trapani, Salvatore Inguì – nonché direttore dell’Ufficio del Servizio sociale per i minorenni di Palermo – che ha riferito in Commissione come in una scuola di Marsala, l’Istituto “Sturzo-Asta”, ci sia una classe con 22 bambini tutti figli di pregiudicati. Tutti nella stessa classe, una cosiddetta “classe-ghetto”. “Mi ha chiamato un’insegnante e mi ha fatto un elenco di bambini. Guarda caso tutti loro sono in una sola classe elementare. Hanno fatto una classe differenziata, in sostanza”, afferma Inguì che continua: “Qui i ragazzi non vanno a scuola, compiono innumerevoli reati, soprattutto quelli legati allo spaccio di stupefacenti, sotto il controllo delle organizzazioni criminali”.

Che la vicenda della “classe-ghetto” sia sfociata in questo preciso contesto territoriale non un è un caso. La scuola infatti, si trova vicino un quartiere popolare a rischio, Sappusi, lungo la via intitolata al magistrato Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia 30 anni fa. Solo che questi bambini, che vivono realtà difficili, non solo fatta di retaggi, ma anche di genitori che entrano ed escono dal carcere e di povertà, non hanno come mito Falcone o Borsellino, ma Riina, Provenzano e Santapaola. La pandemia ha causato l’aggravarsi di una situazione ben radicata però, da come appare, sull’isola.

Il Pd: “Ghettizzazione agghiacciante”

“Se la notizia dell’esistenza di una prima elementare nella scuola di Sappusi di Marsala composta solo da figli di pregiudicati fosse vera saremmo dinanzi a una ghettizzazione agghiacciante. Depositerò subito una interrogazione al Ministero dell’Istruzione per le verifiche del caso”. Questo il commento preoccupato del deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli, dinanzi a quanto riferito durante un’audizione in Commissione Antimafia dal direttore dell’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni di Palermo Salvatore Inguì.

“Se la notizia trovasse conferma – continua Miceli – ci troveremmo davanti a una intollerabile selezione in forza della vita personale dei genitori dei bambini o, peggio, di una raccapricciante presunzione genetica di delinquenza da fermare immediatamente. Il ruolo educativo, culturale e sociale della scuola deve essere un punto fermo del nostro Paese, una certezza che non può mai venire meno. L’ipotesi che possa esistere una classe ghetto, per religione, razza o trascorso criminale dei genitori fa rabbrividire e se qualcuno ha dato corso ad una simile aberrazione va rimosso immediatamente”.

Claudia Marchetti