Dall’inizio della pandemia, tra le tante speculazioni, anche quella di coloro che hanno deciso di immettere sul mercato mascherine Ffp2 non a norma utilizzando illegalemente le marcature CE. Ecco come evitarle.
All’inizio dell’emergenza sanitaria c’era una grande bisogno di dispositivi di protezione individuale sull’intero pianeta. Assieme all’iniziativa di diverse industrie italiane – e non – di riconvertirsi per produrre mascherine in grandi quantità (dato il numero di richieste insoddisfatte), anche quella di tanti malfattori che – senza autorizzazione – hanno prodotto e venduto le loro mascherine non a norma spacciandole addirittura per Ffp2 o Ffp3.
Sono tante le trasmissioni televisive che hanno mostrato come molti negozi vendano – senza averne contezza – mascherine non a norma. Tra questi, persino le farmacie.
Per la tutela dei consumatori, quasi tutte le mascherine Ffp2 in commercio hanno il loro codice di riferimento CE. Prima di procedere all’acquisto, sarebbe bene consultare il database dell’UE per scoprire se i dpi in questione siano effettivamente sicuri.
È possibile però che anche alcune mascherine senza codice siano comunque a norma, ovvero seguano le deroghe previste dal decreto “Cura Italia”. Qui si possono trovare gli elenchi di quelle autorizzate dall’Inail.
Secondo gli ultimi accertamenti, sono invece da ritenere inefficaci le mascherine con questi codici: CE 2703;CE 2037; CE 1282; CE 0865; CE 1299. L’European Safety ha poi segnalato delle “certificazioni sospette” presentate da alcune aziende che si possono trovare qui.