Pezzi di Pizzo

Maschi vs Femmine

Il film era una commedia del 2010. Sembra passato un secolo, Filippo andava alle elementari, come Giulia. Il regista era Fausto Brizzi, che poi fece un sequel per parità di genere, Femmine vs Maschi, cosa che non gli impedì di inciampare nella buca mondiale del “Me Too”.

Nel film c’era Paola Cortellesi, anche lì attivista impegnata, oggi leader di una sinistra femminile di emancipazione e comunicazione, più della Schlein. E c’era Gianluca Preziosi bello ed impenitente, collezionatore di mutandine, pentito per amore. Preziosi ha girato una serie di recente, “Non Mentire”, con Greta Scarano come antagonista, e non lo dico a caso, in cui interpretava l’odioso ruolo dello stupratore psicopatico, non raggiunto dalla Giustizia, e poi giustiziato dalla donna vittima.

Dico queste cose non per ammonire i “Maschi” di una prossima vendetta femminile, quien sabe, ma perché spesso i film, come anche quello della Cortellesi, anticipano la realtà. Che nonostante gli anni Sessanta, la rivoluzione sessuale, il deicidio e quindi il parricidio, e la fine del patriarcato per consunzione nella società occidentale – come ci dice uno dei maggiori psicanalisti italiani, Massimo Ammaniti – lo schema rimane, nella percezione, e nella società lo stesso.

È un’analisi dell’Occidente, ad Oriente Allah non è morto e conseguentemente il patriarcato resiste. Ad Occidente nonostante l’unisex, il fluid gender, mode e canzoni, film e televisioni, è sempre Maschi vs Femmine. Un codice binario, che il web può declinare solo in on/off, come lo schema su cui si fonda il sistema dei byte. Ma il codice del sistema antropologico cambia più velocemente della nostra capacità di comprensione, analisi ed adattamento. E arrivare a Femmine vs Maschi è un bit nella millenaria Storia dell’Umanità, occidentale. A Oriente vige ancora Teheran, almeno per un po’.

Cosi è se vi pare.