MAZZARINO (CL) – Un giardino condiviso è un giardino di tutti. Uno spazio grande, dove le piante mediterranee dialogano con la storia, un giardino con un’anima declinata su corbezzoli, agrumi, melograni, piante aromatiche. Il luogo è Palazzo Alberti, che sarà uno dei cuori di questa edizione-gioiello natalizia, del tutto inattesa, de Le Vie dei Tesori nella cittadina nissena.
Due weekend – ieri e oggi, poi venerdì 29 e sabato 30 dicembre, in collaborazione con il Comune di Mazzarino, la Pro Loco e la Farm Cultural Park – per scoprire l’imponente signoria dei Branciforti semidistrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita barocca dall’illuminato principe mecenate Carlo Maria Carafa, sotto cui divenne un centro dedito alle arti che dialogava con l’Europa.
Nel 2007 Mazzarino, per il suo ricchissimo patrimonio architettonico è stata dichiarata Città d’Arte, da due anni ospita una sede distaccata (e molto pop) della Farm che si appresta a inaugurare con l’Università Kore, questo particolarissimo giardino “condiviso”, spazio d’arte e di creatività tra natura e artificio, che sarà appunto uno dei dieci luoghi che apriranno le porte. Sotto il principe Carafa, Mazzarino divenne sede di quasi tutti gli ordini religiosi che naturalmente hanno lasciato una traccia. E infatti si visiteranno chiese e conventi – quello dei Cappuccini che negli anni Sessanta arrivò nelle pagine di cronaca nera, San Domenico dei Frati Predicatori, con il particolarissimo simulacro movibile del Cristo morto in pelle di antilope, il prezioso tesoro bianco e blu di Sant’Ignazio di Loyola opera dei gesuiti -, ma anche il castello normanno di cui è rimasta in piedi un’unica torre, familiarmente chiamata ‘u cannuni.
Mazzarino è terra di prodigi: e quindi vi racconteranno della basilica del Mazzaro con la sua Madonna miracolosa, o dell’antica Maria Santissima della Lacrima, nata attorno ad un quadro della santa Vergine, chiesa che ha lo stesso diametro della cupola di San Pietro a Roma; o infine dell’affascinante – non fosse altro che per il nome – Santa Maria della Neve, mai completata ma con un meraviglioso coro ottocentesco intarsiato. E infine i palazzi rigenerati: di Palazzo Alberti e del suo giardino progettato dalla Kore si è già detto, ma il progetto si collega facilmente alla rinascita di Palazzo Tortorici che ospita un’”ambasciata” molto pop della più famosa Farm Cultural Park di Favara.
La formula è quella abituale de Le Vie dei Tesori, tra i maggiori festival italiani di promozione del patrimonio culturale, che da quasi diciotto anni (nel 2024 diventerà maggiorenne) racconta il territorio siciliano e non solo: quindi coupon, smart, facili, intuitivi, da smarcare sul posto per visitare i dieci luoghi parte del programma curato da Antonio Messina, già referente del festival per le edizioni (sempre in crescendo) di Enna.