Mazzarrone – Presso il magazzino di stoccaggio dell’Organizzazione produttori agricoli siciliani (Opas), si è tenuto un seminario sul tema “Interventi per il miglioramento e la commercializzazione della viticultura da mensa in Sicilia: l’attività dell’Opas”. Si è parlato di innovazione varietale, congiuntamente alle innovazioni dei processi produttivi, con particolare riferimento alla diffusione di nuove tecniche per la gestione colturale e per la razionalizzazione dell’uso dei mezzi tecnici in grado di aumentare l’efficienza e la sostenibilità economica ed ambientale degli impianti.
Il progetto della misura 16.1 del PSR “Innovitis”, iniziato nell’agosto del 2020, prevede una compagine articolata rappresentata da diverse aziende del territorio, con capofila l’Op Opas. Realizzato grazie all’azione congiunta e sinergica di diversi partner, il progetto è stato affiancato, per la parte relativa alla ricerca, da: Università di Catania-Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (responsabile scientifico del progetto Elisabetta Nicolosi), Crea di Acireale, Csei-Catania e con la consulenza dell’Università di Palermo. L’obiettivo di “Innovitis” è quello di trasferire alle imprese socie dell’organizzazione nuovi ibridi di uva da tavola che l’Università aveva costituito anni addietro, a seguito di un precedente rapporto di collaborazione con l’Opas stessa. “Il comparto dell’uva da tavola è in rapida evoluzione – dicono dall’Opas – e soggetto a una serie di profondi cambiamenti che stanno investendo il mondo produttivo e commerciale.
Oggi l’Italia, ancora in atto Paese leader in Europa sia a livello di produzione che di esportazione, deve confrontarsi con altre aree viticole emergenti, nonché con le produzioni provenienti dagli altri emisferi che, se prima non erano sovrapposte alle produzioni del nostro emisfero, recentemente tendono sempre più a coincidere con quelle delle nostre latitudini aumentando così la competizione. In questo contesto la Sicilia ha un ruolo di primaria importanza con i suoi distretti produttivi localizzati nella zona centro meridionale, nella provincia di Agrigento e nel comprensorio di Mazzarrone, Licodia Eubea e Caltagirone in provincia di Catania e nei territori di Acate, Vittoria, Chiaramonte Gulfi e Comiso, in provincia di Ragusa.
Questo territorio, particolarmente vocato, è a pieno titolo considerato leader di eccellenza per l’uva da tavola tanto che può fregiarsi di un marchio a indicazione geografica protetta, Uva da tavola di Mazzarrone Igp. In tale contesto la possibilità di scelte varietali innovative e in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori diventa una esigenza prioritaria. Infatti, nonostante l’ampiezza del germoplasma viticolo esistente, la ricerca di innovazione è sempre attiva.
“I principali criteri di selezione per le nuove varietà riguardano l’elevata e costante produttività – continuano dall’Opas -, la tolleranza agli stress biotici e abiotici, l’attrattività estetica del grappolo e della bacca, la consistenza della polpa, l’apirenia, il sapore, l’aroma e le proprietà nutraceutiche, nonché la resistenza alle manipolazioni, al trasporto e alla conservazione. Inoltre, il consumatore è sempre più attento alla salubrità ricercando prodotto ottenuto con processi più sostenibili per l’ambiente e per i produttori stessi. Pertanto, l’innovazione varietale, congiuntamente alle innovazioni dei processi produttivi, con particolare riferimento alla diffusione di nuove tecniche per la gestione colturale e per la razionalizzazione dell’uso dei mezzi tecnici, in grado di aumentare l’efficienza e la sostenibilità economica e ambientale degli impianti, possono considerarsi la chiave di volta per una produzione all’avanguardia e competitiva negli scenari internazionali”.
Inoltre, nel corso del seminario, è stata avanzata l’idea di un nuovo marchio Igp regionale per l’uva da tavola siciliana, che vorrebbe accorpare e ampliare le due Igp già esistenti di Canicattì e Mazzarrone. Sono intervenuti al seminario: Giovanni Spata, sindaco di Mazzarrone; Giovanni Verga, sindaco di Licodia Eubea; Gennaro Velardo, presidente Italia Ortofrutta; Alessandra Gentile, Università degli Studi di Catania; Rosario Di Lorenzo, Università degli Studi di Palermo; Giovanni Sutera, Ipa Catania; Vincenzo Falconi, direttore Italia Ortofrutta; Antonino Azzaro, Innovation Broker del Progetto Innovitis; Salvatore Barbagallo, presidente Csei Catania; Nunzio Busacca, presidente Opas.