Con la fine della pandemia e la rimozione di gran parte delle restrizioni, tornano i mercatini artigianali all’aperto dedicati ai turisti. Anche Catania si è fatta trovare pronta, con l’associazione Le Pulci di Città che ha organizzato il consueto mercatino in Via Minoriti e successivamente in Via Montesano.
Tutto perfetto, se non fosse che dall’ufficio delle attività produttive è arrivato un diniego alla vendita dei prodotti alimentari, ovviamente anch’essi locali. Una scelta che secondo gli addetti ai lavori ha dell’assurdo, in particolar modo in un periodo di “rinascita” come questo e che è stata intrapresa soltanto a Catania. Tutto ciò ha fatto scatenare la rabbia della vice-presidente Olga Scaglione e della presidente dell’associazione, Brigida De Klerk.
“Dal 2016, operiamo con i nostri mercatini itineranti non solo in Sicilia ma anche oltre lo Stretto. La cosa che ultimamente qui a Catania è sembrata strana è il divieto assoluto di far partecipare ai mercatini le aziende di prodotti alimentari tipici locali. E’ vero che una parte dell’avviso dice che non possono partecipare tutti coloro che sono iscritti alla Camera di commercio ma è vero anche che tutte queste aziende si sono adeguate alle direttive emanate dall’ufficio Attività produttive di Catania in merito ad eventuali autorizzazioni necessarie per poter partecipare ai nostri mercatini con i loro prodotti.
Abbiamo già ricevuto diverse visite da parte dei vigili urbani per questo motivo e siamo state convocate nei loro uffici. Per quanto riguarda le autorizzazioni, siamo attualmente in regola, magari non lo siamo per come è stato scritto, cioè che possono partecipare a questo tipo di mercatini solo ed esclusivamente gli operatori dell’ingegno e gli hobbisti. C’è da dire, però, che questa cosa è stata scritta da sempre e da sempre hanno partecipato i prodotti locali. Non vedo perché, una terra come la Sicilia, non possa far lavorare le proprie piccole aziende.
Ci scontriamo, dunque, con la solerzia dei vigili urbani quando a pochi metri notiamo decine di venditori ambulanti senza alcun permesso. Alla nostra amministrazione, dico che è privo di logica non poter fare partecipare i prodotti tipici del luogo all’interno di un mercatino che è destinato ai turisti. Inoltre, chiedo di poter rivedere questa norma dando un indirizzo politico deciso una volta per tutte e dichiarare se tutto questo si può fare o meno.
Se si decide di non far partecipare i prodotti tipici locali, non capisco che senso avrebbe fare un mercatino destinato ai turisti e che debba dare un valore al turismo.”
La redazione del Quotidiano di Sicilia ha provato diverse volte a contattare telefonicamente la dott.ssa Melina Scalisi, dirigente dell’ufficio delle Attività produttive e promotrice dell’avviso, senza, però, riuscirci.
Restiamo in attesa di un suo intervento che spieghi le ragioni che hanno portato l’amministrazione a questa decisione controversa.
Antonio Licitra