MESSINA – Un Distretto importante, con uffici da valorizzare con maggiori risorse umane e strumentali, che opera in un contesto territoriale difficile. Questo il quadro emerso dalla relazione di apertura dell’anno giudiziario di Sebastiano Neri, presidente della Corte d’Appello di Messina facente funzioni.
Non solo un’enumerazione di dati statistici, con la fotografia in chiaroscuro del funzionamento del Distretto messinese, ma anche la rappresentazione, attraverso la dinamica dei reati, di una città che vive un profondo disagio economico e sociale. Una cerimonia in tono minore, con interventi contingentati, limitati a quelli istituzionali, che ha innescato il disappunto dei rappresentanti della Camera penale che non hanno partecipato all’evento.
Nel Distretto messinese c’è poi una criticità non di poco conto, rilevata da più parti, e cioè che il Presidente della Corte, il Procuratore generale e il Procuratore della Repubblica siano in questo momento tutti magistrati facenti funzioni. “Nonostante i grandi sforzi posti in essere – ha sottolineato il presidente Neri – alcune carenze strutturali impediscono il buon andamento dell’amministrazione della giustizia. Ci sono scoperture di organico tanto dei magistrati quanto del personale amministrativo, c’è una tempistica troppo dilatata per i tramutamenti da parte del Csm e manca la programmazione nell’edilizia giudiziaria”.
“Vero è – ha aggiunto Neri – che sono stati espletati con cadenza annuale concorsi in magistratura, che sono stati reclutati nell’attuazione del Pnrr numerosi funzionari addetti all’Ufficio per il processo e sono stati espletati concorsi per funzionari e cancellieri, nonché per tecnici. Tuttavia, i tempi per l’espletamento dei concorsi in magistratura sono tali che le scoperture di organico cui avrebbero dovuto sopperire si moltiplicano nel tempo con una dinamica da circolo vizioso”.
Malgrado l’alta produttività dei giudici, rimane difficile quindi smaltire le pendenze. Il settore civile è quello che soffre maggiormente con l’arresto del trend positivo degli ultimi anni con l’arrivo della pandemia. I procedimenti pendenti ultradecennali sono il 6%, quasi il 42% quelli ultratriennali. Si sforano con frequenza i parametri della legge Pinto per l’equa riparazione, con procedimenti conseguenti che a Messina sono aumentati nel 40%. Un dato che resta tra i più alti in Italia.
Ci sono poi, come accennato, dati significativi legati alla crisi del tessuto economico come l’incremento dei reati di falso in bilancio (+33%), bancarotta fraudolenta (+46%) e bancarotta semplice (+12%) mentre diminuiscono quelli tributari (-38%). In aumento anche i procedimenti di convalida degli sfratti.
Nel penale aumentano i reati legati alle tossicodipendenze, sono 840 i casi nel 2022, il 14% in più rispetto al 2021, mentre diminuiscono furti e rapine e gli omicidi colposi ma sono il 29% in più quelli per infortunio sul lavoro.
Un vero e proprio allarme è stato lanciato dal presidente della Corte d’Appello Neri sul disagio minorile, da cui non sono immuni neppure le famiglie più abbienti. “I quartieri a rischio devianza – ha affermato – sono luoghi di grave emarginazione, di povertà educativa spesso conseguente a livelli ancora alti di dispersione scolastica”.
Abbandono degli studi e periferie degradate dove è ancora irrisolto il problema dell’emergenza abitativa, sono alla base di molti comportamenti distorti. Si punta alla prevenzione e alla rimozione del disagio, possibile, secondo Neri, soltanto con un coordinamento di tutte le articolazioni dello Stato e del territorio.
Una nota di positiva il presidente della Corte d’Appello l’ha riservata all’annosa questione della ricerca di nuovi spazi per gli Uffici messinesi: “La collaborazione tra questa Presidenza e il Comune ha portato ormai a un passo la soluzione dell’ultradecennale vicenda dell’edilizia giudiziaria con l’acquisizione, che pare imminente, degli immobili ex Cassa di Risparmio ed ex Banca di Roma di via Garibaldi, destinati ad ospitare le Sezioni civili di Tribunale e Corte di Appello, con la conseguente liberazione di spazi nel Palazzo Piacentini, dove dovrebbero trovare finalmente dignitosa sistemazione le Sezioni penali di Tribunale e Corte di Appello e gli uffici requirenti, oltre che gli uffici della giustizia minorile e della sorveglianza”.
In via Capra, nello stabile dell’Inps, in parte preso già in locazione, troveranno posto la Sezione lavoro del Tribunale e gli uffici del Giudice di Pace.