MESSINA – Una maggioranza che ha rivelato delle fragilità e un’opposizione che ha provato ad approfittarne senza troppa convinzione. Il Consiglio Comunale in questi 10 mesi di esecutivo guidato dal sindaco Federico Basile ha modificato la sua conformazione decretata dalle urne. Nessuno stravolgimento ma quella schiacciante maggioranza fatta da 20 consiglieri contro i 12 dell’opposizione è scricchiolata in aula anche durante votazioni importanti e a volte, paradossalmente, è stata l’opposizione a tenere il numero legale visto l’alto tasso di assenteismo nelle fila dei sostenitori di Basile. E dire che nelle primissime sedute ad impoverirsi erano stati proprio i gruppi della minoranza a cominciare dalla lista De Domenico sindaco che ha perso Cettina Buonocore, consigliera che ha inaugurato il gruppo misto di cui entra a far parte poco dopo anche Maurizio Croce.
Candidato a sindaco del centro destra Croce ha conquistato il posto in consiglio comunale che è assegnato di diritto a chi arriva secondo nella corsa a sindaco; chiude così la componente politica nata dalla sua lista ma di fatto anche la sua esperienza politica a Messina perché da consigliere del gruppo misto non ci sarà quasi mai in Aula. Non poche le critiche che sono state lanciate alla consigliera Buonocore che dopo per avere lasciato il centrosinistra si è candidata alle regionali con “Orgoglio siculo”, una delle liste collegate a Cateno De Luca. Una scelta identica a quella fatta da Nicoletta D’Angelo, unica eletta di Forza Italia che ad agosto ha chiuso il gruppo, è entrata in quello misto e ha scelto di sostenere l’ex sindaco nella corsa alla Regione dalla lista “De Luca sindaco di Sicilia”.
In autunno ad approdare al gruppo misto è stato Mirko Cantello che ha lasciato Prima l’Italia, (Lega) dopo alcune incomprensioni con i colleghi Centofanti e Villari che durante il voto per il Pgtu avevano preso le distanze dalla maggioranza. A metà dicembre con una pec trasmessa all’ufficio di presidenza il consigliere Cosimo Oteri della lista “Basile sindaco” ha abbandonato la maggioranza per riformare in aula Forza Italia che dopo il passaggio al gruppo misto di Nicoletta D’Angelo non era più presente.
A fine del 2022 aveva tenuto banco, con reazioni polemiche anche di esponenti politici vicini alla Giunta, la decisione di Basile di aderire alla norma che dava la possibilità ai Comuni di aumentare le indennità di sindaco, assessori e società partecipate. Aumenti che non coinvolgevano i consiglieri comunali, fermi al gettone di presenza. A lasciare Basile sindaco a gennaio è stata anche Rosaria D’Arrigo che è passata al gruppo misto che adesso conta 5 componenti.
Ma i movimenti in Consiglio non sono finiti perché i cambi di casacca potrebbero coinvolgere componenti politiche che farebbero il loro ingresso in aula attraverso eletti in altri schieramenti. Il movimento di Totò Cuffaro sembra la forza politica a cui vorrebbe aderire Mirko Cantello, capogruppo del misto, che introdurrebbe così il simbolo a Palazzo Zanca, coinvolgendo magari altri due o tre colleghi, provenienti dalle liste “Con De Luca per Basile” e “Basile sindaco”. Nulla vi è ancora di ufficiale su queste adesioni e neppure dai referenti comunali del partito di Cuffaro arriva la conferma né i nomi di chi potrebbe comporre il nuovo gruppo. Il partito ha preso vigore alle scorse elezioni regionali ma a Messina ha registrato risultati deludenti. A maggio si terrà il congresso nazionale che dovrebbe confermare Renato Grassi e a fine mese quello regionale che porterebbe l’attuale commissario Totò Cuffaro ad assumere il ruolo di segretario.
“A livello locale ci sarà una riorganizzazione dopo questi appuntamenti – spiega al QdS Pippo Previti vice segretario comunale del partito di Cuffaro – intanto si stanno svolgendo le assemblee per eleggere i delegati. C’è uno spazio politico, come si è visto anche dalle adesioni, che il partito può ancora occupare”.
Sarà da capire dove il partito democristiano, forte dei riferimenti su cui può contare a Palermo, si posizionerà in Consiglio, se con l’opposizione o con la maggioranza. Intanto in Aula si attendono entro fine mese, le dimissioni di Cateno De Luca da presidente del Consiglio e la nomina del successore che dovrebbe essere Nello Pergolizzi e la costituzione della settima Commissione “Ponte” sulla cui presidenza si è aperta già una diatriba.